592. Qual è il senso della domanda: «Dacci oggi il nostro pane quotidiano»? (I parte)


592. Qual è il senso della domanda: «Dacci oggi il nostro pane quotidiano»? (I parte)

(Comp 592) Chiedendo a Dio, con l'abbandono fiducioso dei figli, il nutrimento quotidiano necessario a tutti per la propria sussistenza, riconosciamo quanto Dio nostro Padre sia buono al di là di ogni bontà. Domandiamo anche la grazia di saper agire perché la giustizia e la condivisione permettano all'abbondanza degli uni di sopperire ai bisogni degli altri.

“In Sintesi”

(CCC 2861) Nella quarta domanda, dicendo “Dacci”, esprimiamo, in comunione con i nostri fratelli, la nostra fiducia filiale verso il Padre nostro dei cieli. “Il nostro pane” significa il nutrimento terreno a tutti necessario per il proprio sostentamento, ma indica pure il Pane di Vita: Parola di Dio e Corpo di Cristo. Esso è ricevuto nell' “Oggi” di Dio, come il cibo indispensabile, (sovra-)essenziale del Banchetto del Regno, che l'Eucaristia anticipa.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 2828) “Dacci”: è bella la fiducia dei figli che attendono tutto dal loro Padre. Egli “fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti” (Mt 5,45) e dà a tutti i viventi “il cibo in tempo opportuno” (Sal 104,27). Gesù ci insegna questa domanda, che in realtà glorifica il Padre nostro perché è il riconoscimento di quanto egli sia buono al di là di ogni bontà.

Per la riflessione

(CCC 2829) “Dacci” è anche l'espressione dell'Alleanza: noi siamo suoi ed egli è nostro, è per noi. Questo “noi” però lo riconosce anche come il Padre di tutti gli uomini, e noi lo preghiamo per tutti, solidali con le loro necessità e le loro sofferenze. [CONTINUA]


(Continua la domanda: Qual è il senso della domanda: «Dacci oggi il nostro pane quotidiano»?)

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