593. Qual è il senso specificamente cristiano di questa domanda?


593. Qual è il senso specificamente cristiano di questa domanda?

(Comp 593) Poiché «l'uomo non vive soltanto di pane, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio» (Mt 4,4), questa domanda riguarda ugualmente la fame della Parola di Dio e quella del Corpo di Cristo ricevuto nell'Eucaristia, come pure la fame dello Spirito Santo. Noi lo domandiamo con una confidenza assoluta, per oggi, l'oggi di Dio, e questo ci viene dato soprattutto nell'Eucaristia, che anticipa il banchetto del Regno che verrà.

“In Sintesi”

(CCC 2861) Nella quarta domanda, dicendo “Dacci”, esprimiamo, in comunione con i nostri fratelli, la nostra fiducia filiale verso il Padre nostro dei cieli. “Il nostro pane” significa il nutrimento terreno a tutti necessario per il proprio sostentamento, ma indica pure il Pane di Vita: Parola di Dio e Corpo di Cristo. Esso è ricevuto nell' “Oggi” di Dio, come il cibo indispensabile, (sovra-)essenziale del Banchetto del Regno, che l'Eucaristia anticipa.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 2837) “Quotidiano”. Questa parola, “épioùsios”, non è usata in nessun altro passo del Nuovo Testamento. Intesa nel suo significato temporale, è una ripresa pedagogica di “oggi” [Es 16,19-21], per confermarci in una confidenza “senza riserve”. Intesa in senso qualitativo, significa il necessario per la vita e, in senso lato, ogni bene sufficiente per il sostentamento [1Tm 6,8]. Presa alla lettera (épioùsios: “sovra-sostanziale”), la parola indica direttamente il Pane di Vita, il Corpo di Cristo, “farmaco d'immortalità” [Sant'Ignazio di Antiochia, Epistula ad Ephesios, 20, 2] senza il quale non abbiamo in noi la vita [Gv 6,53-56]. Infine, legato al precedente, è evidente il senso celeste: “questo Giorno” è quello del Signore, quello del Banchetto del Regno, anticipato nell'Eucaristia, che è già pregustazione del Regno che viene. Per questo è bene che la liturgia eucaristica sia celebrata “ogni giorno”. “L'Eucaristia è il nostro pane quotidiano […]. La virtù propria di questo nutrimento è quella di produrre l'unità, affinché, resi corpo di Cristo, divenuti sue membra, siamo ciò che riceviamo […], ma anche le letture che ascoltate ogni giorno in chiesa sono pane quotidiano, e l'ascoltare e recitare inni è pane quotidiano. Questi sono i sostegni necessari al nostro pellegrinaggio terreno” [Sant'Agostino, Sermo 57, 7, 7: PL 38, 389-390]. Il Padre del cielo ci esorta a chiedere come bambini del cielo il Pane del cielo [Gv 6,51]. Cristo “egli stesso è il pane che, seminato nella Vergine, lievitato nella carne, impastato nella passione, cotto nel forno del sepolcro, conservato nella chiesa, portato sugli altari, somministra ogni giorno ai fedeli un alimento celeste” [San Pietro Crisologo, Sermo 67, 7: PL 52, 402].

Per la riflessione

(CCC 2835) Questa domanda e la responsabilità che comporta, valgono anche per un'altra fame di cui gli uomini soffrono: “Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (Mt 4,4) [Dt 8,3], cioè della sua Parola e del suo Spirito. I cristiani devono mobilitare tutto il loro impegno per “annunziare il Vangelo ai poveri”. C'è una fame sulla terra, “non fame di pane, né sete di acqua, ma di ascoltare la Parola di Dio” (Am 8,11). Perciò il senso specificamente cristiano di questa quarta domanda riguarda il Pane di Vita: la Parola di Dio da accogliere nella fede, il Corpo di Cristo ricevuto nell'Eucaristia [Gv 6,26-58]. (CCC 2836) “Oggi”. E' anch'essa un'espressione di fiducia. Ce la insegna il Signore; [Mt 6,34; Es 16,19] non poteva inventarla la nostra presunzione. Poiché si tratta soprattutto della sua Parola e del Corpo del Figlio suo, questo “oggi” non è soltanto quello del nostro tempo mortale: è l'Oggi di Dio: “Se ricevi il Pane ogni giorno, per te ogni giorno è oggi. Se oggi Cristo è tuo, egli risorge per te ogni giorno. In che modo? “Tu sei mio Figlio, oggi Io ti ho generato” (Sal 2,7). L'oggi è quando Cristo risorge” [Sant'Ambrogio, De sacramentis, 5, 26: PL 16, 453].


(Prossima domanda: Perché diciamo: «Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori»?)

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