597. Perché concludiamo domandando: «Ma liberaci dal Male»? (II parte)


597. Perché concludiamo domandando: «Ma liberaci dal Male»? (II parte) (continuazione)

(Comp 597 ripetizione) Il Male indica la persona di Satana, che si oppone a Dio e che è «il seduttore di tutta la terra» (Ap 12,9). La vittoria sul diavolo è già conseguita da Cristo. Ma noi preghiamo affinché la famiglia umana sia liberata da Satana e dalle sue opere. Domandiamo anche il dono prezioso della pace e la grazia dell'attesa perseverante della venuta di Cristo, che ci libererà definitivamente dal Maligno.

“In Sintesi”

(CCC 2864) Nell'ultima domanda “ma liberaci dal male”, il cristiano insieme con la Chiesa prega Dio di manifestare la vittoria, già conseguita da Cristo, sul “principe di questo mondo”, su Satana, l'angelo che si oppone personalmente a Dio e al suo disegno di salvezza.

Approfondimenti e spiegazioni

(CCC 2853) La vittoria sul “principe del mondo” (Gv 14,30) è conseguita, una volta per tutte, nell'Ora in cui Gesù si consegna liberamente alla morte per darci la sua vita. Avviene allora il giudizio di questo mondo e il principe di questo mondo è “gettato fuori” [Gv 12,31; Ap 12,10]. Egli “si avventò contro la Donna” (Ap 12,13-16], ma non la poté ghermire: la nuova Eva, “piena di grazia” dello Spirito Santo, è preservata dal peccato e dalla corruzione della morte (concezione immacolata e assunzione della santissima Madre di Dio, Maria, sempre Vergine). “Allora il drago si infuriò contro la Donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza” (Ap 12,17). E' per questo che lo Spirito e la Chiesa pregano: “Vieni, Signore Gesù” (Ap 22,17.20): la sua venuta, infatti, ci libererà dal male.

Per la riflessione

(CCC 2854) Chiedendo di essere liberati dal male, noi preghiamo nel contempo per essere liberati da tutti i mali, presenti, passati e futuri, di cui egli è l'artefice o l'istigatore. In quest'ultima domanda la Chiesa porta davanti al Padre tutta la miseria del mondo. Insieme con la liberazione dai mali che schiacciano l'umanità, la Chiesa implora il dono prezioso della pace e la grazia dell'attesa perseverante del ritorno di Cristo. Pregando così, anticipa nell'umiltà della fede la ricapitolazione di tutti e di tutto in colui che ha “potere sopra la morte e sopra gli inferi” (Ap 1,18), “colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente!” (Ap 1,8; 1,4). “Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro Salvatore Gesù Cristo” [Riti di Comunione (Embolismo): Messale Romano]. [FINE]


(Prossima domanda: Cosa significa l'Amen finale?)

Post più popolari