Matteo 5,1-8

Matteo 5,1-8

(Caritas in Veritate 4b) Nell'attuale contesto sociale e culturale, in cui è diffusa la tendenza a relativizzare il vero, vivere la carità nella verità porta a comprendere che l'adesione ai valori del Cristianesimo è elemento non solo utile, ma indispensabile per la costruzione di una buona società e di un vero sviluppo umano integrale. Un Cristianesimo di carità senza verità può venire facilmente scambiato per una riserva di buoni sentimenti, utili per la convivenza sociale, ma marginali. In questo modo non ci sarebbe più un vero e proprio posto per Dio nel mondo. Senza la verità, la carità viene relegata in un ambito ristretto e privato di relazioni. È esclusa dai progetti e dai processi di costruzione di uno sviluppo umano di portata universale, nel dialogo tra i saperi e le operatività.

Dottrina Sociale: metodo organico, ricerca, soluzioni dei problemi

(CDS 9b) L'esposizione dei principi della dottrina sociale intende suggerire un metodo organico nella ricerca di soluzioni ai problemi, affinché il discernimento, il giudizio e le scelte siano rispondenti alla realtà e la solidarietà e la speranza possano con efficacia incidere anche nelle complesse situazioni odierne. I principi, infatti, si richiamano e si illuminano l'un l'altro, in quanto esprimono l'antropologia cristiana [8], frutto della Rivelazione dell'amore che Dio ha per la persona umana. Si tenga in debita considerazione, tuttavia, che il trascorrere del tempo e il mutare dei contesti sociali richiederanno costanti e aggiornate riflessioni sui diversi argomenti qui esposti, per interpretare i nuovi segni dei tempi.

Note: [8] Cfr. Giovanni Paolo II, Centesimus annus, 55: AAS 83 (1991) 860.


(Mt 5, 1-8) Realizzare “l'umanesimo plenario”

[1] Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. [2] Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: [3] "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. [4] Beati gli afflitti, perché saranno consolati. [5] Beati i miti, perché erediteranno la terra. [6] Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. [7] Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. [8] Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

(CDS 449) All'inizio del nuovo millennio, la povertà di miliardi di uomini e donne è «la questione che più di ogni altra interpella la nostra coscienza umana e cristiana» [935]. La povertà pone un drammatico problema di giustizia: la povertà, nelle sue diverse forme e conseguenze, si caratterizza per una crescita ineguale e non riconosce a ogni popolo «l'eguale diritto “ad assidersi alla mensa del banchetto comune”». [936] Tale povertà rende impossibile la realizzazione di quell'umanesimo plenario che la Chiesa auspica e persegue, affinché le persone e i popoli possano «essere di più» [937] e vivere in «condizioni più umane» [938]. La lotta alla povertà trova una forte motivazione nell'opzione, o amore preferenziale, della Chiesa per i poveri [939]. In tutto il suo insegnamento sociale la Chiesa non si stanca di ribadire anche altri suoi fondamentali principi: primo fra tutti, quello della destinazione universale dei beni [940]. Con la costante riaffermazione del principio della solidarietà, la dottrina sociale sprona a passare all'azione per promuovere «il bene di tutti e di ciascuno, perché tutti siamo veramente responsabili di tutti» [941]. Il principio della solidarietà, anche nella lotta alla povertà, deve essere sempre opportunamente affiancato da quello della sussidiarietà, grazie al quale è possibile stimolare lo spirito d'iniziativa, base fondamentale di ogni sviluppo socio-economico, negli stessi Paesi poveri [942] ai poveri si deve guardare «non come ad un problema, ma come a coloro che possono diventare soggetti e protagonisti di un futuro nuovo e più umano per tutto il mondo» [943].

Note: [935] Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2000, 14: AAS 92 (2000) 366; cfr. anche Id., Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 1993, 1: AAS 85 (1993) 429-430. [936] Sollicitudo rei socialis, 33: AAS 80 (1988) 558. Populorum progressio, 47: AAS 59 (1967) 280. [937] Populorum progressio, 6: AAS 59 (1967) 260; Sollicitudo rei socialis, 28: AAS 80 (1988) 548-550. [938] Populorum progressio, 20-21: AAS 59 (1967) 267-268. [939] Cfr. Giovanni Paolo II, Discorso alla Terza Conferenza Generale dell'Episcopato Latino-Americano, Puebla (28 gennaio 1979), I/8: AAS 71 (1979) 194-195. [940] Populorum progressio, 22: AAS 59 (1967) 268. [941] Sollicitudo rei socialis, 38: AAS 80 (1988) 566. [942] Populorum progressio, 55: AAS 59 (1967) 284; Sollicitudo rei socialis, 44: AAS 80 (1988) 575-577. [943] Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2000, 14: AAS 92 (2000) 366.


Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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