Matteo 5,9-12

Matteo 5,9-12

(Caritas in Veritate 5a) La carità è amore ricevuto e donato. Essa è «grazia» (cháris). La sua scaturigine è l'amore sorgivo del Padre per il Figlio, nello Spirito Santo. È amore che dal Figlio discende su di noi. È amore creatore, per cui noi siamo; è amore redentore, per cui siamo ricreati. Amore rivelato e realizzato da Cristo (cfr. Gv 12,1) e «riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo» (Rm 5,5). Destinatari dell'amore di Dio, gli uomini sono costituiti soggetti di carità, chiamati a farsi essi stessi strumenti della grazia, per effondere la carità di Dio e per tessere reti di carità.

Dottrina Sociale: discernimento morale e pastorale

(CDS 10) Il documento si propone come uno strumento per il discernimento morale e pastorale dei complessi eventi che caratterizzano i nostri tempi; come una guida per ispirare, a livello individuale e collettivo, comportamenti e scelte tali da permettere di guardare al futuro con fiducia e speranza; come un sussidio per i fedeli sull'insegnamento della morale sociale. Ne può derivare un nuovo impegno capace di rispondere alle esigenze del nostro tempo e misurato sui bisogni e sulle risorse dell'uomo, ma soprattutto l'anelito a valorizzare in forme nuove la vocazione propria dei vari carismi ecclesiali in ordine all'evangelizzazione del sociale, perché «tutti i membri della Chiesa sono partecipi della sua dimensione secolare» [9]. Il testo viene proposto, infine, come motivo di dialogo con tutti coloro che desiderano sinceramente il bene dell'uomo.

Note: [9] Giovanni Paolo II, Christifideles laici, 15: AAS 81 (1989) 414.


(Mt 5, 9-12) Pace e riconciliazione col Padre e i fratelli

[9] Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. [10] Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. [11] Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. [12] Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.

(CDS 492) La pace di Cristo è innanzi tutto la riconciliazione con il Padre, che si attua mediante la missione apostolica affidata da Gesù ai Suoi discepoli; questa inizia con un annuncio di pace: «In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa» (Lc 10,5; cfr. Rm 1,7). La pace è poi riconciliazione con i fratelli, perché Gesù, nella preghiera che ci ha insegnato, il «Padre nostro», associa il perdono chiesto a Dio a quello accordato ai fratelli: «rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori» (Mt 6,12). Con questa duplice riconciliazione il cristiano può diventare artefice di pace e quindi partecipe del Regno di Dio, secondo quanto Gesù stesso proclama: «Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio» (Mt 5,9).

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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