Matteo 13,1-17

Matteo 13,1-17

(Caritas in Veritate 19b) Per questo, nel perseguimento dello sviluppo, servono « uomini di pensiero capaci di riflessione profonda, votati alla ricerca d'un umanesimo nuovo, che permetta all'uomo moderno di ritrovare se stesso » [51]. Ma non è tutto. Il sottosviluppo ha una causa ancora più importante della carenza di pensiero: è «la mancanza di fraternità tra gli uomini e tra i popoli» [52]. Questa fraternità, gli uomini potranno mai ottenerla da soli? La società sempre più globalizzata ci rende vicini, ma non ci rende fratelli.

Note: [51] Paolo VI, Populorum progressio, 20: l.c., 267. [52] Ibid., 66: l.c., 289-290.

Dottrina sociale: Magistero morale autentico

(CDS 80b) In quanto parte dell'insegnamento morale della Chiesa, la dottrina sociale riveste la medesima dignità ed ha la stessa autorevolezza di tale insegnamento. Essa è Magistero autentico, che esige l'accettazione e l'adesione dei fedeli [115]. Il peso dottrinale dei diversi insegnamenti e l'assenso che richiedono vanno valutati in funzione della loro natura, del loro grado di indipendenza da elementi contingenti e variabili e della frequenza con cui sono richiamati [116].

Note: [115] Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 2037. [116] Cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Donum veritatis, 16-17. 23: AAS 82 (1990) 1557-1558. 1559-1560.


(Mt 13, 1-17) Ai poveri sono rivolte le promesse divine

[1] Quel giorno Gesù uscì di casa e si sedette in riva al mare. [2] Si cominciò a raccogliere attorno a lui tanta folla che dovette salire su una barca e là porsi a sedere, mentre tutta la folla rimaneva sulla spiaggia. [3] Egli parlò loro di molte cose in parabole. E disse: "Ecco, il seminatore uscì a seminare. [4] E mentre seminava una parte del seme cadde sulla strada e vennero gli uccelli e la divorarono. [5] Un'altra parte cadde in luogo sassoso, dove non c'era molta terra; subito germogliò, perché il terreno non era profondo. [6] Ma, spuntato il sole, restò bruciata e non avendo radici si seccò. [7] Un'altra parte cadde sulle spine e le spine crebbero e la soffocarono. [8] Un'altra parte cadde sulla terra buona e diede frutto, dove il cento, dove il sessanta, dove il trenta. [9] Chi ha orecchi intenda". [10] Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: "Perché parli loro in parabole?". [11] Egli rispose: "Perché a voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. [12] Così a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. [13] Per questo parlo loro in parabole: perché pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono. [14] E così si adempie per loro la profezia di Isaia che dice: Voi udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non vedrete. [15] Perché il cuore di questo popolo si è indurito, son diventati duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani. [16] Ma beati i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché sentono. [17] In verità vi dico: molti profeti e giusti hanno desiderato vedere ciò che voi vedete, e non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, e non l'udirono!

(CDS 324) Colui che riconosce la propria povertà davanti a Dio, in qualunque situazione egli viva, è oggetto di particolare attenzione da parte di Dio: quando il povero cerca, il Signore risponde; quando grida, Egli l'ascolta. Ai poveri sono rivolte le promesse divine: essi saranno gli eredi dell'alleanza tra Dio e il Suo popolo. L'intervento salvifico di Dio si attuerà tramite un nuovo Davide (cfr. Ez 34,22-31), il quale, come e più del re Davide, sarà difensore dei poveri e promotore della giustizia; egli stabilirà una nuova alleanza e scriverà una nuova legge nel cuore dei credenti (cfr. Ger 31,31-34). La povertà, quando è accettata o ricercata con spirito religioso, predispone al riconoscimento e all'accettazione dell'ordine creaturale; il «ricco», in questa prospettiva, è colui che ripone la sua fiducia nelle cose che possiede piuttosto che in Dio, l'uomo che si fa forte dell'opera delle sue mani e che confida solo in questa sua forza. La povertà assurge a valore morale quando si manifesta come umile disponibilità e apertura verso Dio, fiducia in Lui. Questi atteggiamenti rendono l'uomo capace di riconoscere la relatività dei beni economici e di trattarli come doni divini da amministrare e da condividere, perché la proprietà originaria di tutti i beni appartiene a Dio.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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