Matteo 9,27-36

Matteo 9,27-36

(Caritas in Veritate 13b) Paolo VI comprese chiaramente come la questione sociale fosse diventata mondiale [25] e colse il richiamo reciproco tra la spinta all'unificazione dell'umanità e l'ideale cristiano di un'unica famiglia dei popoli, solidale nella comune fraternità. Indicò nello sviluppo, umanamente e cristianamente inteso, il cuore del messaggio sociale cristiano e propose la carità cristiana come principale forza a servizio dello sviluppo. Mosso dal desiderio di rendere l'amore di Cristo pienamente visibile all'uomo contemporaneo, Paolo VI affrontò con fermezza importanti questioni etiche, senza cedere alle debolezze culturali del suo tempo.

Note: [25] Cfr Lett. enc. Populorum progressio, 3: l.c., 258.

Dottrina sociale della Chiesa: fedeltà a Cristo e al Vangelo

(CDS 71a) Questo diritto è nel contempo un dovere, perché la Chiesa non vi può rinunciare senza smentire se stessa e la sua fedeltà a Cristo: «Guai a me se non predicassi il vangelo!» (1 Cor 9,16). L'ammonimento che san Paolo rivolge a se stesso risuona nella coscienza della Chiesa come un richiamo a percorrere tutte le vie dell'evangelizzazione; non solo quelle che portano alle coscienze individuali, ma anche quelle che conducono alle istituzioni pubbliche: da un lato non si deve «costringere erroneamente il fatto religioso alla sfera puramente privata» [96], da un altro lato non si può orientare il messaggio cristiano verso una salvezza puramente ultraterrena, incapace di illuminare la presenza sulla terra [97].

Note: [96] Giovanni Paolo II, Messaggio al Segretario generale delle Nazioni Unite in occasione del trentesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'uomo (2 dicembre 1978): Insegnamenti di Giovanni Paolo II, I (1978) 261. [97] Cfr. Giovanni Paolo II, Centesimus annus, 5: AAS 83 (1991) 79.


(Mt 9, 27-36) Gesù libera da malattie, sofferenze e morte

[27] Mentre Gesù si allontanava di là, due ciechi lo seguivano urlando: "Figlio di Davide, abbi pietà di noi". [28] Entrato in casa, i ciechi gli si accostarono, e Gesù disse loro: "Credete voi che io possa fare questo?". Gli risposero: "Sì, o Signore!". [29] Allora toccò loro gli occhi e disse: "Sia fatto a voi secondo la vostra fede". [30] E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: "Badate che nessuno lo sappia!". [31] Ma essi, appena usciti, ne sparsero la fama in tutta quella regione. [32] Usciti costoro, gli presentarono un muto indemoniato. [33] Scacciato il demonio, quel muto cominciò a parlare e la folla presa da stupore diceva: "Non si è mai vista una cosa simile in Israele!". [34] Ma i farisei dicevano: "Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni". [35] Gesù andava attorno per tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, predicando il vangelo del regno e curando ogni malattia e infermità. [36] Vedendo le folle ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore.

(CDS 261) Durante il Suo ministero terreno, Gesù lavora instancabilmente, compiendo opere potenti per liberare l'uomo dalla malattia, dalla sofferenza e dalla morte. Il sabato, che l'Antico Testamento aveva proposto come giorno di liberazione e che, osservato solo formalmente, veniva svuotato del suo autentico significato, è riaffermato da Gesù nel suo originario valore: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato!» (Mc 2,27). Con le guarigioni, compiute in questo giorno di riposo (cfr. Mt 12,9-14; Mc 3,1-6; Lc 6,6-11; 13,10-17; 14,1-6), Egli vuole dimostrare che il sabato è Suo, perché Egli è veramente il Figlio di Dio, e che è il giorno in cui ci si deve dedicare a Dio e agli altri. Liberare dal male, praticare fraternità e condivisione è conferire al lavoro il suo significato più nobile, quello che permette all'umanità di incamminarsi verso il Sabato eterno, nel quale il riposo diventa la festa cui l'uomo interiormente aspira. Proprio in quanto orienta l'umanità a fare esperienza del sabato di Dio e della Sua vita conviviale, il lavoro inaugura sulla terra la nuova creazione.


Sigle e Abbreviazioni
: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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