Matteo 9,37-38

Matteo 9,37-38

(Caritas in Veritate 14a) Con la Lettera apostolica Octogesima adveniens del 1971, Paolo VI trattò poi il tema del senso della politica e del pericolo costituito da visioni utopistiche e ideologiche che ne pregiudicavano la qualità etica e umana. Sono argomenti strettamente collegati con lo sviluppo. Purtroppo le ideologie negative fioriscono in continuazione. Dall'ideologia tecnocratica, particolarmente radicata oggi, Paolo VI aveva già messo in guardia [26], consapevole del grande pericolo di affidare l'intero processo dello sviluppo alla sola tecnica, perché in tal modo rimarrebbe senza orientamento.

Note: [26] Cfr Octogesima adveniens, 34: l.c., 274.

Dottrina sociale: principi morali dell'ordine sociale

(CDS 71b) Per la rilevanza pubblica del Vangelo e della fede e per gli effetti perversi dell'ingiustizia, cioè del peccato, la Chiesa non può restare indifferente alle vicende sociali [98]: «è compito della Chiesa annunciare sempre e dovunque i principi morali anche circa l'ordine sociale, e così pure pronunciare il giudizio su qualsiasi realtà umana, in quanto lo esigono i diritti fondamentali della persona umana o la salvezza delle anime» [99].

Note: [98] Paolo VI, Evangelii nuntiandi, 34: AAS 68 (1976) 28. [99] CIC, canone 747, § 2.


(Mt 9, 37-38) Gesù insegna ad apprezzare il lavoro

[37] Allora disse ai suoi discepoli: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi! [38] Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!".

(CDS 259) Nella Sua predicazione Gesù insegna ad apprezzare il lavoro. Egli stesso, «divenuto simile a noi in tutto, dedicò la maggior parte degli anni della sua vita sulla terra al lavoro manuale, presso un banco di carpentiere» [573], nella bottega di Giuseppe (cfr. Mt 13,55; Mc 6,3), al quale stava sottomesso (cfr. Lc 2,51). Gesù condanna il comportamento del servo fannullone, che nasconde sotto terra il talento (cfr. Mt 25,14-30) e loda il servo fidato e prudente che il padrone trova intento a svolgere le mansioni affidategli (cfr. Mt 24,46). Egli descrive la Sua stessa missione come un operare: «Il Padre mio opera sempre e anch'io opero» (Gv 5,17); e i Suoi discepoli come operai nella messe del Signore, che è l'umanità da evangelizzare (cfr. Mt 9,37-38). Per questi operai vale il principio generale secondo cui «l'operaio è degno della sua mercede» (Lc 10,7); essi sono autorizzati a dimorare nelle case in cui sono accolti, a mangiare e a bere quello che viene loro offerto (cfr. ibidem).

Note: [573] Giovanni Paolo II, Laborem exercens, 6: AAS 73 (1981) 591.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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