Matteo 15,10-20

Matteo 15,10-20

(Caritas in Veritate 22c) Gli aiuti internazionali sono stati spesso distolti dalle loro finalità, per irresponsabilità che si annidano sia nella catena dei soggetti donatori sia in quella dei fruitori. Anche nell'ambito delle cause immateriali o culturali dello sviluppo e del sottosviluppo possiamo trovare la medesima articolazione di responsabilità. Ci sono forme eccessive di protezione della conoscenza da parte dei Paesi ricchi, mediante un utilizzo troppo rigido del diritto di proprietà intellettuale, specialmente nel campo sanitario. Nello stesso tempo, in alcuni Paesi poveri persistono modelli culturali e norme sociali di comportamento che rallentano il processo di sviluppo.

Dottrina sociale: insegnamento costante

(CDS 85b) Per tale motivo la dottrina sociale non dipende dalle diverse culture, dalle differenti ideologie, dalle varie opinioni: essa è un insegnamento costante, che «si mantiene identico nella sua ispirazione di fondo, nei suoi “principi di riflessione”, nei suoi “criteri di giudizio”, nelle sue basilari “direttrici di azione” e, soprattutto, nel suo vitale collegamento col Vangelo del Signore» [134]. In questo suo nucleo portante e permanente la dottrina sociale della Chiesa attraversa la storia senza subirne i condizionamenti e non corre il rischio del dissolvimento.

Note: [134] Giovanni Paolo II, Sollicitudo rei socialis, 3: AAS 80 (1988) 515.


(Mt 15, 10-20) Legge naturale fondamento morale indispensabile

[10] Poi riunita la folla disse: "Ascoltate e intendete! [11] Non quello che entra nella bocca rende impuro l'uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l'uomo!". [12] Allora i discepoli gli si accostarono per dirgli: "Sai che i farisei si sono scandalizzati nel sentire queste parole?". [13] Ed egli rispose: "Ogni pianta che non è stata piantata dal mio Padre celeste sarà sradicata. [14] Lasciateli! Sono ciechi e guide di ciechi. E quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso!". [15] Pietro allora gli disse: "Spiegaci questa parabola". [16] Ed egli rispose: "Anche voi siete ancora senza intelletto? [17] Non capite che tutto ciò che entra nella bocca, passa nel ventre e va a finire nella fogna? [18] Invece ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende immondo l'uomo. [19] Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie. [20] Queste sono le cose che rendono immondo l'uomo, ma il mangiare senza lavarsi le mani non rende immondo l'uomo".

(CDS 142) La legge naturale, che è legge di Dio, non può essere cancellata dalla malvagità umana [274]. Essa pone il fondamento morale indispensabile per edificare la comunità degli uomini e per elaborare la legge civile, che trae le conseguenze di natura concreta e contingente dai principi della legge naturale [275]. Se si oscura la percezione dell'universalità della legge morale naturale, non si può edificare una reale e duratura comunione con l'altro, perché, quando manca una convergenza verso la verità e il bene, «in maniera imputabile o no, i nostri atti feriscono la comunione delle persone, con pregiudizio di ciascuno» [276]. Solo una libertà radicata nella comune natura, infatti, può rendere tutti gli uomini responsabili ed è in grado di giustificare la morale pubblica. Chi si autoproclama misura unica delle cose e della verità non può convivere pacificamente e collaborare con i propri simili [277].

Note: [274] Cfr. Sant'Agostino, Confessiones, 2, 4, 9: PL 32, 678: «Furtum certe punit lex tua, Domine, et lex scripta in cordibus hominum, quam ne ipsa quidem delet iniquitas». [275] Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 1959. [276] Giovanni Paolo II, Veritatis splendor, 51: AAS 85 (1993) 1175. [277] Cfr. Giovanni Paolo II, Evangelium vitae, 19-20: AAS 87 (1995) 421-424.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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