Matteo 15,32-39

Matteo 15,32-39

(Caritas in Veritate 23b) Dopo il crollo dei sistemi economici e politici dei Paesi comunisti dell'Europa orientale e la fine dei cosiddetti “blocchi contrapposti”, sarebbe stato necessario un complessivo ripensamento dello sviluppo. Lo aveva chiesto Giovanni Paolo II, il quale nel 1987 aveva indicato l'esistenza di questi “blocchi” come una delle principali cause del sottosviluppo [57], in quanto la politica sottraeva risorse all'economia e alla cultura e l'ideologia inibiva la libertà. Nel 1991, dopo gli avvenimenti del 1989, egli chiese anche che, alla fine dei “blocchi”, corrispondesse una riprogettazione globale dello sviluppo, non solo in quei Paesi, ma anche in Occidente e in quelle parti del mondo che andavano evolvendosi [58]. Questo è avvenuto solo in parte e continua ad essere un reale dovere al quale occorre dare soddisfazione, magari profittando proprio delle scelte necessarie a superare gli attuali problemi economici.

Note: [57] Cfr Sollicitudo rei socialis, 20: l.c., 536-537. [58] Cfr Centesimus annus, 22-29: l.c., 819-830.

Dottrina sociale: fede fermento di novità e creatività

(CDS 86a) La dottrina sociale si presenta come un «cantiere» sempre aperto, in cui la verità perenne penetra e permea la novità contingente, tracciando vie di giustizia e di pace. La fede non presume d'imprigionare in uno schema chiuso la mutevole realtà socio-politica [137]. È vero piuttosto il contrario: la fede è fermento di novità e creatività. L'insegnamento che da essa prende continuamente avvio «si sviluppa attraverso una riflessione a contatto delle situazioni mutevoli di questo mondo, sotto l'impulso del Vangelo come fonte di rinnovamento» [138].

Note: [137] Cfr. Giovanni Paolo II, Centesimus annus, 46: AAS 83 (1991) 850-851. [138] Paolo VI, Octogesima adveniens, 42: AAS 63 (1971) 431.


(Mt 15, 32-39) Dignità fraternità libertà beni del Regno

[32] Allora Gesù chiamò a sé i discepoli e disse: "Sento compassione di questa folla: ormai da tre giorni mi vengono dietro e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non svengano lungo la strada". [33] E i discepoli gli dissero: "Dove potremo noi trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?". [34] Ma Gesù domandò: "Quanti pani avete?". Risposero: "Sette, e pochi pesciolini". [35] Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, [36] Gesù prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò, li dava ai discepoli, e i discepoli li distribuivano alla folla. [37] Tutti mangiarono e furono saziati. Dei pezzi avanzati portarono via sette sporte piene. [38] Quelli che avevano mangiato erano quattromila uomini, senza contare le donne e i bambini. [39] Congedata la folla, Gesù salì sulla barca e andò nella regione di Magadàn.

(CDS 57) I beni, quali la dignità dell'uomo, la fraternità e la libertà, tutti i buoni frutti della natura e della nostra operosità, diffusi sulla terra nello Spirito del Signore e secondo il Suo precetto, purificati da ogni macchia, illuminati e trasfigurati, appartengono al Regno di verità e di vita, di santità e di grazia, di giustizia, di amore e di pace che Cristo rimetterà al Padre e dove noi li ritroveremo. Risuoneranno allora per tutti, nella loro solenne verità, le parole di Cristo: «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi ... ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (Mt 25,34-36.40).

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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