Matteo 19,13

Matteo 19,13

(Caritas in Veritate 28c) L'apertura alla vita è al centro del vero sviluppo. Quando una società s'avvia verso la negazione e la soppressione della vita, finisce per non trovare più le motivazioni e le energie necessarie per adoperarsi a servizio del vero bene dell'uomo. Se si perde la sensibilità personale e sociale verso l'accoglienza di una nuova vita, anche altre forme di accoglienza utili alla vita sociale si inaridiscono [67]. L'accoglienza della vita tempra le energie morali e rende capaci di aiuto reciproco. Coltivando l'apertura alla vita, i popoli ricchi possono comprendere meglio le necessità di quelli poveri, evitare di impiegare ingenti risorse economiche e intellettuali per soddisfare desideri egoistici tra i propri cittadini e promuovere, invece, azioni virtuose nella prospettiva di una produzione moralmente sana e solidale, nel rispetto del diritto fondamentale di ogni popolo e di ogni persona alla vita.

Note: [67] Cfr Benedetto XVI, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2007, 5: Insegnamenti II, 2 (2006), 778.

«Divini Redemptoris»: comunismo ateo intrinsecamente perverso

(CDS 92c) Con l'enciclica «Divini Redemptoris» [158], sul comunismo ateo e sulla dottrina sociale cristiana, Pio XI criticò in modo sistematico il comunismo, definito «intrinsecamente perverso» [159], e indicò come mezzi principali per porre rimedio ai mali da esso prodotti, il rinnovamento della vita cristiana, l'esercizio della carità evangelica, l'adempimento dei doveri di giustizia a livello interpersonale e sociale in ordine al bene comune, l'istituzionalizzazione di corpi professionali e inter-professionali.

Note: [158] Testo ufficiale (latino): AAS 29 (1937) 65-106. Testo italiano: AAS 29 (1937) 107-138. [159] Divini Redemptoris: AAS 29 (1937) 130.


(Mt 19, 13) Esigenza di rispettare la dignità dei bambini

[13] Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano.

(CDS 244) La dottrina sociale della Chiesa indica costantemente l'esigenza di rispettare la dignità dei bambini: «Nella famiglia, comunità di persone, deve essere riservata una specialissima attenzione al bambino, sviluppando una profonda stima per la sua dignità personale, come pure un grande rispetto e un generoso servizio per i suoi diritti. Ciò vale di ogni bambino, ma acquista una singolare urgenza quanto più il bambino è piccolo e bisognoso di tutto, malato, sofferente o handicappato» [554]. I diritti dei bambini devono essere protetti dagli ordinamenti giuridici. È necessario, innanzi tutto, il riconoscimento pubblico in tutti i Paesi del valore sociale dell'infanzia: «Nessun paese del mondo, nessun sistema politico può pensare al proprio avvenire se non attraverso l'immagine di queste nuove generazioni che dai loro genitori assumeranno il molteplice patrimonio dei valori, dei doveri e delle aspirazioni della nazione alla quale appartengono e di tutta la famiglia umana» [555]. Il primo diritto del bambino è quello «a nascere in una vera famiglia» [556], un diritto il cui rispetto è sempre stato problematico e che oggi conosce nuove forme di violazione dovute allo sviluppo delle tecniche genetiche.

Note: [554] Giovanni Paolo II, Familiaris consortio, 26: AAS 74 (1982) 111-112. [555] Giovanni Paolo II, Discorso all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (2 ottobre 1979), 21: AAS 71 (1979) 1159; Id., Messaggio al Segretario Generale delle Nazioni Unite in occasione del Vertice mondiale per i Bambini (22 settembre 1990): AAS 83 (1991) 358-361. [556] Giovanni Paolo II, Discorso al Comitato dei Giornalisti europei per i diritti del fanciullo (13 gennaio 1979): AAS 71 (1979) 360.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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