Mt 21,18-22

Mt 21,18-22

(Caritas in Veritate 33a) Oltre quarant'anni dopo la Populorum progressio, il suo tema di fondo, il progresso, resta ancora un problema aperto, reso più acuto ed impellente dalla crisi economico-finanziaria in atto. Se alcune aree del pianeta, già un tempo gravate dalla povertà, hanno conosciuto cambiamenti notevoli in termini di crescita economica e di partecipazione alla produzione mondiale, altre zone vivono ancora una situazione di miseria paragonabile a quella esistente ai tempi di Paolo VI, anzi in qualche caso si può addirittura parlare di un peggioramento. È significativo che alcune cause di questa situazione fossero state già individuate nella Populorum progressio, come per esempio gli alti dazi doganali posti dai Paesi economicamente sviluppati e che ancora impediscono ai prodotti provenienti dai Paesi poveri di raggiungere i mercati dei Paesi ricchi.

“Populorum progressio”: sviluppo nuovo nome della pace

(CDS 98a) «Lo sviluppo è il nuovo nome della pace» [180], afferma Paolo VI nell'enciclica «Populorum progressio» [181], che può essere considerata come un ampliamento del capitolo sulla vita economico-sociale della «Gaudium et spes», nonostante introduca alcune significative novità. In particolare, il documento traccia le coordinate di uno sviluppo integrale dell'uomo e di uno sviluppo solidale dell'umanità: «due tematiche queste che sono da considerarsi come gli assi intorno ai quali si struttura il tessuto dell'Enciclica.

Note: [180] Paolo VI, Populorum progressio, 76-80: AAS 59 (1967) 294-296. [181] Populorum progressio, AAS 59 (1967) 257-299.


(Mt 21, 18-22) Aprirsi alle “cose nuove” senza snaturarsi

[18] La mattina dopo, mentre rientrava in città, ebbe fame. [19] Vedendo un fico sulla strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: "Non nasca mai più frutto da te". E subito quel fico si seccò. [20] Vedendo ciò i discepoli rimasero stupiti e dissero: "Come mai il fico si è seccato immediatamente?". [21] Rispose Gesù: "In verità vi dico: Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che è accaduto a questo fico, ma anche se direte a questo monte: Levati di lì e gettati nel mare, ciò avverrà. [22] E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete".

(CDS 85) Orientata dalla luce perenne del Vangelo e costantemente attenta all'evoluzione della società, la dottrina sociale è caratterizzata da continuità e da rinnovamento [133]. Essa manifesta anzitutto la continuità di un insegnamento che si richiama ai valori universali che derivano dalla Rivelazione e dalla natura umana. Per tale motivo la dottrina sociale non dipende dalle diverse culture, dalle differenti ideologie, dalle varie opinioni: essa è un insegnamento costante, che «si mantiene identico nella sua ispirazione di fondo, nei suoi “principi di riflessione”, nei suoi “criteri di giudizio”, nelle sue basilari “direttrici di azione” e, soprattutto, nel suo vitale collegamento col Vangelo del Signore» [134]. In questo suo nucleo portante e permanente la dottrina sociale della Chiesa attraversa la storia senza subirne i condizionamenti e non corre il rischio del dissolvimento. D'altra parte, nel suo costante volgersi alla storia lasciandosi interpellare dagli eventi che in essa si producono, la dottrina sociale della Chiesa manifesta una capacità di continuo rinnovamento. La fermezza nei principi non ne fa un sistema d'insegnamenti rigido, ma un Magistero in grado di aprirsi alle cose nuove, senza snaturarsi in esse [135]: un insegnamento «soggetto ai necessari e opportuni adattamenti suggeriti dal variare delle situazioni storiche e dall'incessante fluire degli avvenimenti, in cui si muove la vita degli uomini e delle società» [136].

Note: [133] Cfr. Giovanni Paolo II, Sollicitudo rei socialis, 3: AAS 80 (1988) 515; Pio XII, Discorso ai partecipanti al Convegno dell'Azione Cattolica (29 aprile 1945): Discorsi e Radiomessaggi di Pio XII, VII, 37-38; Giovanni Paolo II, Discorso al Simposio internazionale «Dalla “Rerum novarum” alla “Laborem exercens”: verso l'anno 2000» (3 aprile 1982): Insegnamenti di Giovanni Paolo II, V, 1 (1982) 1095-1096. [134] Giovanni Paolo II, Sollicitudo rei socialis, 3: AAS 80 (1988) 515. [135] Cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Libertatis conscientia, 72: AAS 79 (1987) 585-586. [136] Giovanni Paolo II, Sollicitudo rei socialis, 3: AAS 80 (1988) 515.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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