Mt 26,17-25

Mt 26,17-25

(Caritas in Veritate 41b) Non a caso Paolo VI insegnava che «ogni lavoratore è un creatore» [101]. Proprio per rispondere alle esigenze e alla dignità di chi lavora, e ai bisogni della società, esistono vari tipi di imprese, ben oltre la sola distinzione tra «privato» e «pubblico». Ognuna richiede ed esprime una capacità imprenditoriale specifica. Al fine di realizzare un'economia che nel prossimo futuro sappia porsi al servizio del bene comune nazionale e mondiale, è opportuno tenere conto di questo significato esteso di imprenditorialità. Questa concezione più ampia favorisce lo scambio e la formazione reciproca tra le diverse tipologie di imprenditorialità, con travaso di competenze dal mondo non profit a quello profit e viceversa, da quello pubblico a quello proprio della società civile, da quello delle economie avanzate a quello dei Paesi in via di sviluppo.

Note: [101] Populorum progressio, 27: l.c., 271.

Dottrina sociale: rispetto delle competenze tecniche e temporali

(CDS 197c) Il rispetto della legittima autonomia delle realtà terrene induce la Chiesa a non riservarsi competenze specifiche di ordine tecnico e temporale [429], ma non le impedisce di intervenire per mostrare come, nelle differenti scelte dell'uomo, tali valori siano affermati o, viceversa, negati [430].

Note: [429] Cfr. Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 36: AAS 58 (1966) 1053-1054. [430] Gaudium et spes, 1: AAS 58 (1966) 1025-1026; Paolo VI, Populorum progressio, 13: AAS 59 (1967) 263-264.


(Mt 26, 17-25) La libertà per il bene è la dignità dell'uomo

[17] Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: "Dove vuoi che ti prepariamo, per mangiare la Pasqua?". [18] Ed egli rispose: "Andate in città, da un tale, e ditegli: Il Maestro ti manda a dire: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli". [19] I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua. [20] Venuta la sera, si mise a mensa con i Dodici. [21] Mentre mangiavano disse: "In verità io vi dico, uno di voi mi tradirà". [22] Ed essi, addolorati profondamente, incominciarono ciascuno a domandargli: "Sono forse io, Signore?". [23] Ed egli rispose: "Colui che ha intinto con me la mano nel piatto, quello mi tradirà. [24] Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!". [25] Giuda, il traditore, disse: "Rabbì, sono forse io?". Gli rispose: "Tu l'hai detto".

(CDS 135) L'uomo può volgersi al bene soltanto nella libertà, che Dio gli ha dato come segno altissimo della Sua immagine [251]: «Dio ha voluto lasciare l'uomo in balia del suo proprio volere (cfr. Sir 15,14), perché cercasse spontaneamente il suo Creatore ed aderendo a lui pervenisse liberamente alla piena e beata perfezione. Perciò la dignità dell'uomo richiede che egli agisca secondo una scelta consapevole e libera, cioè mosso e indotto personalmente dal di dentro, e non per un cieco impulso interno o per mera coazione esterna» [252]. L'uomo giustamente apprezza la libertà e con passione la cerca: giustamente vuole, e deve, formare e guidare, di sua libera iniziativa, la sua vita personale e sociale, assumendosene personalmente la responsabilità [253]. La libertà, infatti, non solo permette all'uomo di mutare convenientemente lo stato di cose a lui esterno, ma determina la crescita del suo essere persona, mediante scelte conformi al vero bene [254]: in tal modo, l'uomo genera se stesso, è padre del proprio essere [255], costruisce l'ordine sociale [256].

Note: [251] Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 1705. [252] Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 17: AAS 58 (1966) 1037; Ibid., Catechismo della Chiesa Cattolica, 1730-1732. [253] Cfr. Giovanni Paolo II, Veritatis splendor, 34: AAS 85 (1993) 1160-1161; Gaudium et spes, 17: AAS 58 (1966) 1038. [254] Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 1733. [255] Cfr. San Gregorio di Nissa, De vita Moysis, 2, 2-3: PG 44, 327B-328B: «...unde fit, ut nos ipsi patres quodammodo simus nostri...vitii ac virtutis ratione fingentes». [256] Cfr. Giovanni Paolo II, Centesimus annus, 13: AAS 83 (1991) 809-810.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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