Mc 3, 1-6

Marco 3

Mc 3, 1-6

(Caritas in Veritate 5b) A questa dinamica di carità ricevuta e donata risponde la dottrina sociale della Chiesa. Essa è «caritas in veritate in re sociali»: annuncio della verità dell'amore di Cristo nella società. Tale dottrina è servizio della carità, ma nella verità. La verità preserva ed esprime la forza di liberazione della carità nelle vicende sempre nuove della storia. È, a un tempo, verità della fede e della ragione, nella distinzione e insieme nella sinergia dei due ambiti cognitivi.

Dottrina Sociale: destinatari – i Vescovi

(CDS 11a) I primi destinatari di questo documento sono i Vescovi, che troveranno le forme più adatte per la sua diffusione e la sua corretta interpretazione. Appartiene, infatti, al loro «munus docendi» insegnare che «nel piano di Dio Creatore le realtà terrene e le istituzioni umane sono finalizzate anche alla salvezza degli uomini e possono perciò contribuire non poco all'edificazione del Corpo di Cristo» [10].

Note: [10] Concilio Vaticano II, Decr. Christus Dominus, 12: AAS 58 (1966) 678.


(Mc 3, 1-6) Sentimenti di giustizia e di misericordia

[1] Entrò di nuovo nella sinagoga. C'era un uomo che aveva una mano inaridita, [2] e lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato per poi accusarlo. [3] Egli disse all'uomo che aveva la mano inaridita: "Mettiti nel mezzo!". [4] Poi domandò loro: "È lecito in giorno di sabato fare il bene o il male, salvare una vita o toglierla?". [5] Ma essi tacevano. E guardandoli tutt'intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse a quell'uomo: "Stendi la mano!". La stese e la sua mano fu risanata. [6] E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

(CDS 25) I precetti dell'anno sabbatico e di quello giubilare costituiscono una dottrina sociale «in nuce» [28]. Essi mostrano come i principi della giustizia e della solidarietà sociale siano ispirati dalla gratuità dell'evento di salvezza realizzato da Dio e non abbiano soltanto il valore di correttivo di una prassi dominata da interessi e obiettivi egoistici, ma debbano diventare piuttosto, in quanto «prophetia futuri», il riferimento normativo al quale ogni generazione in Israele si deve conformare se vuole essere fedele al suo Dio. Tali principi diventano il fulcro della predicazione profetica, che mira a farli interiorizzare. Lo Spirito di Dio, effuso nel cuore dell'uomo — annunciano i Profeti — vi farà attecchire quegli stessi sentimenti di giustizia e di misericordia che dimorano nel cuore del Signore (cfr. Ger 31,33 e Ez 36,26-27). Allora la volontà di Dio, espressa nel Decalogo donato sul Sinai, potrà radicarsi creativamente nell'intimo stesso dell'uomo. Da tale processo d’interiorizzazione derivano maggiore profondità e realismo all'agire sociale, rendendo possibile la progressiva universalizzazione dell'atteggiamento di giustizia e solidarietà, che il popolo dell'Alleanza è chiamato ad assumere verso tutti gli uomini, di ogni popolo e Nazione.

Note: [28] Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. ap. Tertio millennio adveniente, 13: AAS 87 (1995) 14.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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