Mc 5, 1-13

Marco 5

Mc 5, 1-13

(Caritas in Veritate 8b) È la verità originaria dell'amore di Dio, grazia a noi donata, che apre la nostra vita al dono e rende possibile sperare in uno «sviluppo di tutto l'uomo e di tutti gli uomini» [8], in un passaggio «da condizioni meno umane a condizioni più umane» [9], ottenuto vincendo le difficoltà che inevitabilmente si incontrano lungo il cammino. A oltre quarant'anni dalla pubblicazione dell'Enciclica, intendo rendere omaggio e tributare onore alla memoria del grande Pontefice Paolo VI, riprendendo i suoi insegnamenti sullo sviluppo umano integrale e collocandomi nel percorso da essi tracciato, per attualizzarli nell'ora presente.

Note: [8] Populorum progressio, 42: l.c., 278. [9] Ibid., 20: l.c., 267.

Dottrina Sociale: annunciare e attualizzare il Vangelo

(CDS 62a) Con il suo insegnamento sociale, la Chiesa intende annunciare ed attualizzare il Vangelo nella complessa rete delle relazioni sociali. Non si tratta semplicemente di raggiungere l'uomo nella società, l'uomo quale destinatario dell'annuncio evangelico, ma di fecondare e fermentare la società stessa con il Vangelo [78]. Prendersi cura dell'uomo, pertanto, significa, per la Chiesa, coinvolgere anche la società nella sua sollecitudine missionaria e salvifica. La convivenza sociale spesso determina la qualità della vita e perciò le condizioni in cui ogni uomo e ogni donna comprendono se stessi e decidono di sé e della loro vocazione. Per questa ragione, la Chiesa non è indifferente a tutto ciò che nella società si sceglie, si produce e si vive, alla qualità morale, cioè autenticamente umana e umanizzante, della vita sociale.

Note: [78] Cfr. Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 40: AAS 58 (1966) 1057-1059.


(Mc 5, 1-13) Non può esistere un paradiso in terra

[1] Intanto giunsero all'altra riva del mare, nella regione dei Gerasèni. [2] Come scese dalla barca, gli venne incontro dai sepolcri un uomo posseduto da uno spirito immondo. [3] Egli aveva la sua dimora nei sepolcri e nessuno più riusciva a tenerlo legato neanche con catene, [4] perché più volte era stato legato con ceppi e catene, ma aveva sempre spezzato le catene e infranto i ceppi, e nessuno più riusciva a domarlo. [5] Continuamente, notte e giorno, tra i sepolcri e sui monti, gridava e si percuoteva con pietre. [6] Visto Gesù da lontano, accorse, gli si gettò ai piedi, [7] e urlando a gran voce disse: "Che hai tu in comune con me, Gesù, Figlio del Dio altissimo? Ti scongiuro, in nome di Dio, non tormentarmi!". [8] Gli diceva infatti: "Esci, spirito immondo, da quest'uomo!". [9] E gli domandò: "Come ti chiami?". "Mi chiamo Legione, gli rispose, perché siamo in molti". [10] E prese a scongiurarlo con insistenza perché non lo cacciasse fuori da quella regione. [11] Ora c'era là, sul monte, un numeroso branco di porci al pascolo. [12] E gli spiriti lo scongiurarono: "Mandaci da quei porci, perché entriamo in essi". [13] Glielo permise. E gli spiriti immondi uscirono ed entrarono nei porci e il branco si precipitò dal burrone nel mare; erano circa duemila e affogarono uno dopo l'altro nel mare.

(CDS 579) La speranza cristiana imprime un grande slancio all'impegno in campo sociale, infondendo fiducia nella possibilità di costruire un mondo migliore, nella consapevolezza che non può esistere un «paradiso in terra» [1215]. I cristiani, specialmente i fedeli laici, sono esortati a comportarsi in modo che «la forza del Vangelo risplenda nella vita quotidiana, familiare e sociale. Essi si dimostrano come figli della promessa se, forti nella fede e nella speranza, profittano del tempo presente (cfr. Ef 5,16; Col 4,5) e attendono con perseveranza la gloria futura (cfr. Rm 8,25). E non nascondano questa speranza nell'interiorità del loro animo, ma con la continua conversione e la battaglia “contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male” (Ef 6,12) la esprimano anche nelle strutture della vita secolare» [1216]. Le motivazioni religiose di tale impegno possono non essere condivise, ma le convinzioni morali che ne discendono costituiscono un punto di incontro tra i cristiani e tutti gli uomini di buona volontà.

Note: [1215] Giovanni XXIII, Lett. enc. Mater et magistra: AAS 53 (1961) 451. [1216] Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 35: AAS 57 (1965) 40.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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