Mc 7, 9-16

Mc 7, 9-16

(Caritas in Veritate 12b) È giusto rilevare le peculiarità dell'una o dell'altra Enciclica, dell'insegnamento dell'uno o dell'altro Pontefice, mai però perdendo di vista la coerenza dell'intero corpus dottrinale [21]. Coerenza non significa chiusura in un sistema, quanto piuttosto fedeltà dinamica a una luce ricevuta. La dottrina sociale della Chiesa illumina con una luce che non muta i problemi sempre nuovi che emergono [22]. Ciò salvaguarda il carattere sia permanente che storico di questo «patrimonio» dottrinale [23] che, con le sue specifiche caratteristiche, fa parte della Tradizione sempre vitale della Chiesa [24].

Note: [21] Cfr. ibid.,1: l.c., 513-514. [22] Cfr. ibid., 3: l.c., 515. [23] Cfr Giovanni Paolo II, Laborem exercens (14 settembre 1981, 3: AAS 73 (1981), 583-584. [24] Cfr. Id., Centesimus annus, 3: l.c., 794-796.

Dottrina sociale: assistere l'uomo sul cammino della salvezza

(CDS 69) Con la sua dottrina sociale la Chiesa «si propone di assistere l'uomo sul cammino della salvezza» [94]: si tratta del suo fine precipuo ed unico. Non ci sono altri scopi tesi a surrogare o ad invadere compiti altrui, trascurando i propri, o a perseguire obiettivi estranei alla sua missione. Tale missione configura il diritto e insieme il dovere della Chiesa di elaborare una propria dottrina sociale e di incidere con essa sulla società e sulle sue strutture, mediante le responsabilità e i compiti che questa dottrina suscita.

Note: [94] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 54: AAS 83 (1991) 860.


(Mc 7, 9-16) Priorità della famiglia rispetto alla società

[9] E aggiungeva: "Siete veramente abili nell'eludere il comandamento di Dio, per osservare la vostra tradizione. [10] Mosè infatti disse: Onora tuo padre e tua madre, e chi maledice il padre e la madre sia messo a morte. [11] Voi invece dicendo: Se uno dichiara al padre o alla madre: è Korbàn, cioè offerta sacra, quello che ti sarebbe dovuto da me, [12] non gli permettete più di fare nulla per il padre e la madre, [13] annullando così la parola di Dio con la tradizione che avete tramandato voi. E di cose simili ne fate molte". [14] Chiamata di nuovo la folla, diceva loro: "Ascoltatemi tutti e intendete bene: [15] non c'è nulla fuori dell'uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall'uomo a contaminarlo". [16].

(CDS 214) Va affermata la priorità della famiglia rispetto alla società e allo Stato. La famiglia, infatti, almeno nella sua funzione procreativa, è la condizione stessa della loro esistenza. Nelle altre funzioni a vantaggio di ciascuno dei suoi membri essa precede, per importanza e valore, le funzioni che la società e lo Stato devono svolgere [471]. La famiglia, soggetto titolare di diritti inviolabili, trova la sua legittimazione nella natura umana e non nel riconoscimento dello Stato. Essa non è, quindi, per la società e per lo Stato, bensì la società e lo Stato sono per la famiglia. Ogni modello sociale che intenda servire il bene dell'uomo non può prescindere dalla centralità e dalla responsabilità sociale della famiglia. La società e lo Stato, nelle loro relazioni con la famiglia, hanno invece l'obbligo di attenersi al principio di sussidiarietà. In forza di tale principio, le autorità pubbliche non devono sottrarre alla famiglia quei compiti che essa può svolgere bene da sola o liberamente associata con altre famiglie; d'altra parte, le stesse autorità hanno il dovere di sostenere la famiglia assicurandole tutti gli aiuti di cui essa ha bisogno per assumere in modo adeguato tutte le sue responsabilità [472].

Note: [471] Cfr. Santa Sede, Carta dei diritti della famiglia (22 ottobre 1983), Preambolo, D-E, Tipografia Poliglotta Vaticana, Città del Vaticano 1983, p. 6. [472] Cfr. Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 45: AAS 74 (1982) 136-137; Catechismo della Chiesa Cattolica, 2209.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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