Mc 9, 11-13

Mc 9, 11-13

(Caritas in Veritate 15d) La testimonianza della carità di Cristo attraverso opere di giustizia, pace e sviluppo fa parte della evangelizzazione, perché a Gesù Cristo, che ci ama, sta a cuore tutto l'uomo. Su questi importanti insegnamenti si fonda l'aspetto missionario [32] della dottrina sociale della Chiesa come elemento essenziale di evangelizzazione [33]. La dottrina sociale della Chiesa è annuncio e testimonianza di fede. È strumento e luogo imprescindibile di educazione ad essa.

Note: [32] Cfr. Giovanni Paolo II, Sollicitudo rei socialis, 41: l.c., 570-572. [33] Cfr ibid.; Id. Centesimus annus, 5.54: l.c. 799. 859-860.

Dottrina sociale: fede e ragione

(CDS 75a) La fede e la ragione costituiscono le due vie conoscitive della dottrina sociale, essendo due le fonti alle quali essa attinge: la Rivelazione e la natura umana. Il conoscere della fede comprende e dirige il vissuto dell'uomo nella luce del mistero storico-salvifico, del rivelarsi e donarsi di Dio in Cristo per noi uomini. Questa intelligenza della fede include la ragione, mediante la quale essa, per quanto possibile, spiega e comprende la verità rivelata e la integra con la verità della natura umana, attinta al progetto divino espresso dalla creazione [106], ossia la verità integrale della persona in quanto essere spirituale e corporeo, in relazione con Dio, con gli altri esseri umani e con le altre creature [107].

Note: [106] Cfr. Concilio Vaticano II, Dich. Dignitatis humanae, 14: AAS 58 (1966) 940. [107] Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Veritatis splendor, 13. 50. 79: AAS 85 (1993) 1143-1144. 1173-1174. 1197.


(Mc 9, 11-13) Compimento definitivo soltanto in Dio

[11] E lo interrogarono: "Perché gli scribi dicono che prima deve venire Elia?". [12] Egli rispose loro: "Sì, prima viene Elia e ristabilisce ogni cosa; ma come sta scritto del Figlio dell'uomo? Che deve soffrire molto ed essere disprezzato. [13] Orbene, io vi dico che Elia è già venuto, ma hanno fatto di lui quello che hanno voluto, come sta scritto di lui".

(CDS 133) In nessun caso la persona umana può essere strumentalizzata per fini estranei al suo stesso sviluppo, che può trovare compimento pieno e definitivo soltanto in Dio e nel Suo progetto salvifico: l'uomo, infatti, nella sua interiorità, trascende l'universo ed è l'unica creatura ad essere stata voluta da Dio per se stessa [249]. Per questa ragione né la sua vita, né lo sviluppo del suo pensiero, né i suoi beni, né quanti condividono la sua vicenda personale e familiare, possono essere sottoposti a ingiuste restrizioni nell'esercizio dei propri diritti e della propria libertà. La persona non può essere finalizzata a progetti di carattere economico, sociale e politico imposti da qualsivoglia autorità, sia pure in nome di presunti progressi della comunità civile nel suo insieme o di altre persone, nel presente o nel futuro. È necessario pertanto che le autorità pubbliche vigilino con attenzione, affinché ogni restrizione della libertà o comunque ogni onere imposto all'agire personale non sia mai lesivo della dignità personale e affinché venga garantita l'effettiva praticabilità dei diritti umani. Tutto questo, ancora una volta, si fonda sulla visione dell'uomo come persona, vale a dire come soggetto attivo e responsabile del proprio processo di crescita, insieme alla comunità di cui è parte.

Note: [249] Cfr. Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 24: AAS 58 (1966) 1045; Catechismo della Chiesa Cattolica, 27, 356 e 358.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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