Mc 9, 38-41

Mc 9, 38-41

(Caritas in Veritate 17b) Questa libertà riguarda lo sviluppo che abbiamo davanti a noi ma, contemporaneamente, riguarda anche le situazioni di sottosviluppo, che non sono frutto del caso o di una necessità storica, ma dipendono dalla responsabilità umana. È per questo che «i popoli della fame interpellano oggi in maniera drammatica i popoli dell'opulenza» [40]. Anche questo è vocazione, un appello rivolto da uomini liberi a uomini liberi per una comune assunzione di responsabilità. Fu viva in Paolo VI la percezione dell'importanza delle strutture economiche e delle istituzioni, ma altrettanto chiara fu in lui la percezione della loro natura di strumenti della libertà umana. Solo se libero, lo sviluppo può essere integralmente umano; solo in un regime di libertà responsabile esso può crescere in maniera adeguata.

Note: [40] Populorum progressio, 3: l.c., 258.

Dottrina sociale: significativi contributi di scienze umane e sociali

(CDS 78a) Un significativo contributo alla dottrina sociale della Chiesa proviene anche dalle scienze umane e sociali [109]: nessun sapere è escluso, per la parte di verità di cui è portatore.

Note: [109] È significativa, a questo riguardo, l'istituzione della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali; nel Motu proprio di erezione si legge: «Le indagini delle scienze sociali possono efficacemente contribuire al miglioramento dei rapporti umani, come dimostrano i progressi realizzati nei diversi settori della convivenza, soprattutto nel corso del secolo che volge ormai al suo termine. Per questo motivo la Chiesa, sempre sollecita del vero bene dell'uomo, si è volta con crescente interesse a questo campo della ricerca scientifica, per trarne indicazioni concrete nell'adempimento dei suoi compiti magisteriali»: Giovanni Paolo II, Motu proprio Socialium Scientiarum (1º gennaio 1994): AAS 86 (1994) 209.



(Mc 9, 38-41) Gesù Cristo ci rivela che «Dio è amore»

[38] Giovanni gli disse: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri". [39] Ma Gesù disse: "Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. [40] Chi non è contro di noi è per noi. [41] Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.

(CDS 54) Gesù Cristo ci rivela che «Dio è amore» (1 Gv 4,8) e ci insegna che «la legge fondamentale della perfezione umana, e quindi della trasformazione del mondo, è il nuovo comandamento della carità. In questo modo assicura coloro che credono all'amore divino che la strada della carità è aperta a tutti gli uomini e che lo sforzo per realizzare la fraternità universale non è vano» [66]. Tale legge è chiamata a diventare misura e regola ultima di tutte le dinamiche in cui si esplicano le relazioni umane. In sintesi, è lo stesso mistero di Dio, l'Amore trinitario, che fonda il significato e il valore della persona, della socialità e dell'agire umano nel mondo, in quanto è stato rivelato e partecipato all'umanità per mezzo di Gesù Cristo, nel Suo Spirito.

Note: [66] Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 38: AAS 58 (1966) 1055-1056.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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