Mc 11, 19-26

Mc 11, 19-26

(Caritas in Veritate 21c) È vero che lo sviluppo c'è stato e continua ad essere un fattore positivo che ha tolto dalla miseria miliardi di persone e, ultimamente, ha dato a molti Paesi la possibilità di diventare attori efficaci della politica internazionale. Va tuttavia riconosciuto che lo stesso sviluppo economico è stato e continua ad essere gravato da distorsioni e drammatici problemi, messi ancora più in risalto dall'attuale situazione di crisi. Essa ci pone improrogabilmente di fronte a scelte che riguardano sempre più il destino stesso dell'uomo, il quale peraltro non può prescindere dalla sua natura.

Dottrina sociale: umanesimo plenario

(CDS 82b) Morale perché la Chiesa mira ad un «umanesimo plenario» [124], vale a dire alla «liberazione da tutto ciò che opprime l'uomo» [125] e allo «sviluppo di tutto l'uomo e di tutti gli uomini» [126]. La dottrina sociale traccia le vie da percorrere verso una società riconciliata ed armonizzata nella giustizia e nell'amore, anticipatrice nella storia, in modo incoativo e prefigurativo, di «nuovi cieli e... terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia» (2 Pt 3,13).

Note: [124] Paolo VI, Lett. enc. Populorum progressio, 42: AAS 59 (1967) 278. [125] Paolo VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 9: AAS 68 (1976) 10. [126] Paolo VI, Lett. enc. Populorum progressio, 42: AAS 59 (1967) 278.


(Mc 11, 19-26) Armonizzare vita, complessità e fede

[19] Quando venne la sera uscirono dalla città. [20] La mattina seguente, passando, videro il fico seccato fin dalle radici. [21] Allora Pietro, ricordatosi, gli disse: "Maestro, guarda: il fico che hai maledetto si è seccato". [22] Gesù allora disse loro: "Abbiate fede in Dio! [23] In verità vi dico: chi dicesse a questo monte: Lèvati e gettati nel mare, senza dubitare in cuor suo ma credendo che quanto dice avverrà, ciò gli sarà accordato. [24] Per questo vi dico: tutto quello che domandate nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi sarà accordato. [25] Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati". [26].

(CDS 546) I fedeli laici devono fortificare la loro vita spirituale e morale, maturando le competenze richieste per lo svolgimento dei propri doveri sociali. L'approfondimento delle motivazioni interiori e l'acquisizione dello stile appropriato all'impegno in campo sociale e politico sono frutto di un percorso dinamico e permanente di formazione, orientato anzitutto a raggiungere un'armonia tra la vita, nella sua complessità, e la fede. Nell'esperienza del credente, infatti, «non possono esserci due vite parallele: da una parte la vita cosiddetta “spirituale”, con i suoi valori e con le sue esigenze; e dall'altra, la vita cosiddetta “secolare”, ossia la vita di famiglia, di lavoro, dei rapporti sociali, dell'impegno politico e della cultura» [1145]. La sintesi tra fede e vita richiede un cammino scandito con sapienza dagli elementi qualificanti dell'itinerario cristiano: il riferimento alla Parola di Dio; la celebrazione liturgica del Mistero cristiano; la preghiera personale; l'esperienza ecclesiale autentica, arricchita dal particolare servizio formativo di sagge guide spirituali; l'esercizio delle virtù sociali e il perseverante impegno di formazione culturale e professionale.

Note: [1145] Giovanni Paolo II, Esort. ap. Christifideles laici, 59: AAS 81 (1989) 509.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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