Mc 12, 13-17

Mc 12, 13-17

(Caritas in Veritate 22a) Oggi il quadro dello sviluppo è policentrico. Gli attori e le cause sia del sottosviluppo sia dello sviluppo sono molteplici, le colpe e i meriti sono differenziati. Questo dato dovrebbe spingere a liberarsi dalle ideologie, che semplificano in modo spesso artificioso la realtà, e indurre a esaminare con obiettività lo spessore umano dei problemi. La linea di demarcazione tra Paesi ricchi e poveri non è più così netta come ai tempi della Populorum progressio, secondo quanto già aveva segnalato Giovanni Paolo II [55]. Cresce la ricchezza mondiale in termini assoluti, ma aumentano le disparità.

Note: [55] Cfr. Sollicitudo rei socialis, 28: l.c. 548-550.

Dottrina sociale: rivolta a tutti gli uomini di buona volontà

(CDS 84b) La dottrina sociale è un insegnamento espressamente rivolto a tutti gli uomini di buona volontà [132] e, infatti, è ascoltato dai membri delle altre Chiese e Comunità Ecclesiali, dai seguaci di altre tradizioni religiose e da persone che non fanno parte di alcun gruppo religioso.

Note: [132] A cominciare dall'enciclica Pacem in terris di Giovanni XXIII tale destinazione è indicata nell'indirizzo iniziale di ogni documento sociale.


(Mc 12, 13-17) Chiesa e comunità politica: natura diversa

[13] Gli mandarono però alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo nel discorso. [14] E venuti, quelli gli dissero: "Maestro, sappiamo che sei veritiero e non ti curi di nessuno; infatti non guardi in faccia agli uomini, ma secondo verità insegni la via di Dio. È lecito o no dare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare o no?". [15] Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse: "Perché mi tentate? Portatemi un denaro perché io lo veda". [16] Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: "Di chi è questa immagine e l'iscrizione?". Gli risposero: "Di Cesare". [17] Gesù disse loro: "Rendete a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio". E rimasero ammirati di lui.

(CDS 424) La Chiesa e la comunità politica, pur esprimendosi ambedue con strutture organizzative visibili, sono di natura diversa sia per la loro configurazione sia per le finalità che perseguono. Il Concilio Vaticano II ha riaffermato solennemente: «Nel proprio campo, la comunità politica e la Chiesa sono indipendenti e autonome l'una dall'altra» [867]. La Chiesa si organizza con forme atte a soddisfare le esigenze spirituali dei suoi fedeli, mentre le diverse comunità politiche generano rapporti e istituzioni al servizio di tutto ciò che rientra nel bene comune temporale. L'autonomia e l'indipendenza delle due realtà si mostrano chiaramente soprattutto nell'ordine dei fini. Il dovere di rispettare la libertà religiosa impone alla comunità politica di garantire alla Chiesa lo spazio d'azione necessario. La Chiesa, d'altra parte, non ha un campo di competenza specifica per quanto riguarda la struttura della comunità politica: «La Chiesa rispetta la legittima autonomia dell'ordine democratico e non ha titolo per esprimere preferenze per l'una o l'altra soluzione istituzionale o costituzionale» [868] e non ha neppure il compito di entrare nel merito dei programmi politici, se non per le loro implicazioni religiose e morali.

Note: [867] Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 76: AAS 58 (1966) 1099; cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 2245. [868] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 47: AAS 83 (1991) 852.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

Post più popolari