Mc 14, 22-31

Mc 14, 22-31

(Caritas in Veritate 24c) Oggi, facendo anche tesoro della lezione che ci viene dalla crisi economica in atto che vede i pubblici poteri dello Stato impegnati direttamente a correggere errori e disfunzioni, sembra più realistica una rinnovata valutazione del loro ruolo e del loro potere, che vanno saggiamente riconsiderati e rivalutati in modo che siano in grado, anche attraverso nuove modalità di esercizio, di far fronte alle sfide del mondo odierno. Con un meglio calibrato ruolo dei pubblici poteri, è prevedibile che si rafforzino quelle nuove forme di partecipazione alla politica nazionale e internazionale che si realizzano attraverso l'azione delle Organizzazioni operanti nella società civile; in tale direzione è auspicabile che crescano un'attenzione e una partecipazione più sentite alla res publica da parte dei cittadini.

Dottrina sociale e “questione operaia”

(CDS 88a) Gli eventi di natura economica che si produssero nel XIX secolo ebbero conseguenze sociali, politiche e culturali dirompenti. Gli avvenimenti collegati alla rivoluzione industriale sovvertirono secolari assetti sociali, sollevando gravi problemi di giustizia e ponendo la prima grande questione sociale, la questione operaia, suscitata dal conflitto tra capitale e lavoro.


(Mc 14, 22-31) La Chiesa lotta per la pace con la preghiera

[22] Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: "Prendete, questo è il mio corpo". [23] Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. [24] E disse: "Questo è il mio sangue, il sangue dell'alleanza versato per molti. [25] In verità vi dico che io non berrò più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo nel regno di Dio". [26] E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. [27] Gesù disse loro: "Tutti rimarrete scandalizzati, poiché sta scritto: Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse. [28] Ma, dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea". [29] Allora Pietro gli disse: "Anche se tutti saranno scandalizzati, io non lo sarò". [30] Gesù gli disse: "In verità ti dico: proprio tu oggi, in questa stessa notte, prima che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte". [31] Ma egli, con grande insistenza, diceva: "Se anche dovessi morire con te, non ti rinnegherò". Lo stesso dicevano anche tutti gli altri.

(CDS 519) La Chiesa lotta per la pace con la preghiera. La preghiera apre il cuore non solo ad un profondo rapporto con Dio, ma anche all'incontro con il prossimo all'insegna del rispetto, della fiducia, della comprensione, della stima e dell'amore [1098]. La preghiera infonde coraggio e dà sostegno a tutti «i veri amici della pace» [1099], i quali cercano di promuoverla nelle varie circostanze in cui si trovano a vivere. La preghiera liturgica è «il culmine verso cui tende l'azione della Chiesa e insieme la fonte da cui promana tutta la sua forza» [1100]; in particolare la celebrazione eucaristica, «fonte e apice di tutta la vita cristiana» [1101], è sorgente inesauribile di ogni autentico impegno cristiano per la pace [1102].

Note: [1098] Cfr. Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 1992, 4: AAS 84 (1992) 323-324. [1099] Paolo VI, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 1968: AAS 59 (1967) 1098. [1100] Concilio Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium, 10: AAS 56 (1964) 102. [1101] Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 11: AAS 57 (1965) 15. [1102] La celebrazione eucaristica inizia con un saluto di pace, il saluto di Cristo ai discepoli. Il Gloria è una richiesta di pace per tutto il popolo di Dio sulla terra. La preghiera per la pace, nelle anafore della S. Messa, si articola in un appello per la pace e l'unità della Chiesa; per la pace per l'intera famiglia di Dio in questa vita; per il progresso della pace e la salvezza del mondo. Durante il rito della comunione, la Chiesa prega affinché il Signore dia «la pace nei nostri giorni» e ricorda il dono di Cristo che consiste nella Sua pace, invocando «la pace e l'unità» del Suo regno. L'Assemblea prega anche affinché l'Agnello di Dio tolga i peccati del mondo e « dia la pace». Prima della comunione, tutta l'Assemblea si scambia un gesto di pace; la celebrazione eucaristica si conclude col congedo dell'Assemblea nella pace di Cristo. Molte sono le preghiere che, durante la S. Messa, invocano la pace nel mondo; in esse la pace è a volte associata alla giustizia, come ad esempio nel caso della preghiera di apertura dell'Ottava Domenica del Tempo Ordinario con la quale la Chiesa chiede a Dio che gli eventi di questo mondo si realizzino sempre nel segno della giustizia e della pace, secondo la Sua volontà.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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