Mc 15, 16-24

Mc 15, 16-24

(Caritas in Veritate 26a) Sul piano culturale, rispetto all'epoca di Paolo VI, la differenza è ancora più marcata. Allora le culture erano piuttosto ben definite e avevano maggiori possibilità di difendersi dai tentativi di omogeneizzazione culturale. Oggi le possibilità di interazione tra le culture sono notevolmente aumentate dando spazio a nuove prospettive di dialogo interculturale, un dialogo che, per essere efficace, deve avere come punto di partenza l'intima consapevolezza della specifica identità dei vari interlocutori. Non va tuttavia trascurato il fatto che l'accresciuta mercificazione degli scambi culturali favorisce oggi un duplice pericolo.

«Rerum novarum»: testo coraggioso e lungimirante

(CDS 90b) Con questo testo, coraggioso e lungimirante, Leone XIII «conferì alla Chiesa quasi uno “statuto di cittadinanza” nelle mutevoli realtà della vita pubblica» [147] e «scrisse una parola decisiva» [148], che divenne «un elemento permanente della dottrina sociale della Chiesa» [149], affermando che i gravi problemi sociali «potevano essere risolti soltanto mediante la collaborazione tra tutte le forze» [150] e aggiungendo anche: «Quanto alla Chiesa, essa non lascerà mai mancare in nessun modo l'opera sua» [151].

Note: [147] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 5: AAS 83 (1991) 799. [148] Centesimus annus, 56: AAS 83 (1991) 862. [149] Centesimus annus, 60: AAS 83 (1991) 865. [150] Centesimus annus, 60: AAS 83 (1991) 865. [151] Leone XIII, Lett. enc. Rerum novarum: Acta Leonis XIII, 11 (1892) 143. Cfr. Centesimus annus, 56: AAS 83 (1991) 862.


(Mc 15, 16-24) Autorità: non da arbitrio né da violenza

[16] Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, cioè nel pretorio, e convocarono tutta la coorte. [17] Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato una corona di spine, gliela misero sul capo. [18] Cominciarono poi a salutarlo: "Salve, re dei Giudei!". [19] E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui. [20] Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo. [21] Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce. [22] Condussero dunque Gesù al luogo del Gòlgota, che significa luogo del cranio, [23] e gli offrirono vino mescolato con mirra, ma egli non ne prese. [24] Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere.

(CDS 396) L'autorità deve lasciarsi guidare dalla legge morale: tutta la sua dignità deriva dallo svolgersi nell'ambito dell'ordine morale [804], «il quale si fonda in Dio, che ne è il primo principio e l'ultimo fine» [805]. In ragione del necessario riferimento a quest'ordine, che la precede e la fonda, delle sue finalità e dei destinatari, l'autorità non può essere intesa come una forza determinata da criteri di carattere puramente sociologico e storico: «In alcune... concezioni, purtroppo, non si riconosce l'esistenza dell'ordine morale: ordine trascendente, universale, assoluto, uguale e valevole per tutti. Viene meno così la possibilità di incontrarsi e di intendersi pienamente e sicuramente nella luce di una stessa legge di giustizia ammessa e seguita da tutti» [806]. Questo ordine «non si regge che in Dio: scisso da Dio si disintegra» [807]. Proprio da questo ordine l'autorità trae la virtù di obbligare [808] e la propria legittimità morale [809]; non dall'arbitrio o dalla volontà di potenza [810], ed è tenuta a tradurre tale ordine nelle azioni concrete per raggiungere il bene comune [811].

Note: [804] Cfr. Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 74: AAS 58 (1966) 1095-1097. [805] Giovanni XXIII, Lett. enc. Pacem in terris: AAS 55 (1963) 270; cfr. Pio XII, Radiomessaggio natalizio (24 dicembre 1944): AAS 37 (1945) 15; Catechismo della Chiesa Cattolica, 2235. [806] Giovanni XXIII, Lett. enc. Mater et magistra: AAS 53 (1961) 449-450. [807] (Giovanni XXIII, Lett. enc. Mater et magistra: AAS 53 (1961) 450. [808] Cfr. Giovanni XXIII, Lett. enc. Pacem in terris: AAS 55 (1963) 269-270. [809] Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 1902. [810] Cfr. Giovanni XXIII, Lett. enc. Pacem in terris: AAS 55 (1963) 258-259. [811] Cfr. Pio XII, Lett. enc. Summi Pontificatus: AAS 31 (1939) 432-433.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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