Lc 6, 12-19

Lc 6, 12-19

(Caritas in Veritate 34 g) La comunità degli uomini può essere costituita da noi stessi, ma non potrà mai con le sole sue forze essere una comunità pienamente fraterna né essere spinta oltre ogni confine, ossia diventare una comunità veramente universale: l'unità del genere umano, una comunione fraterna oltre ogni divisione, nasce dalla con-vocazione della parola di Dio-Amore. Nell'affrontare questa decisiva questione, dobbiamo precisare, da un lato, che la logica del dono non esclude la giustizia e non si giustappone ad essa in un secondo momento e dall'esterno e, dall'altro, che lo sviluppo economico, sociale e politico ha bisogno, se vuole essere autenticamente umano, di fare spazio al principio di gratuità come espressione di fraternità.

Dottrina sociale della Chiesa: reciprocità tra Dio e l'uomo

(CDS 103 b) Giovanni Paolo II mette in evidenza come l'insegnamento sociale della Chiesa corra lungo l'asse della reciprocità tra Dio e l'uomo: riconoscere Dio in ogni uomo e ogni uomo in Dio è la condizione di un autentico sviluppo umano. L'articolata ed approfondita analisi delle «res novae», e specialmente della grande svolta del 1989 con il crollo del sistema sovietico, contiene un apprezzamento per la democrazia e per l'economia libera, nel quadro di un'indispensabile solidarietà.


(Lc 6, 12-19) Ricerca umana del divino

[12] In quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare e passò la notte in orazione. [13] Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli: [14] Simone, che chiamò anche Pietro, Andrea suo fratello, Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, [15] Matteo, Tommaso, Giacomo d'Alfeo, Simone soprannominato Zelòta, [16] Giuda di Giacomo e Giuda Iscariota, che fu il traditore. [17] Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C'era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidone, [18] che erano venuti per ascoltarlo ed esser guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti immondi, venivano guariti. [19] Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che sanava tutti.

(CDS 21) Sullo sfondo, variamente condiviso, dell'universale esperienza religiosa, si staglia la Rivelazione che progressivamente Dio fa di Se stesso al popolo d'Israele. Essa risponde alla ricerca umana del divino in modo inatteso e sorprendente, grazie ai gesti storici, puntuali ed incisivi, nei quali si manifesta l'amore di Dio per l'uomo. Secondo il libro dell'Esodo, il Signore rivolge a Mosè questa parola: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dalla mano dell'Egitto e per farlo uscire da questo paese verso un paese bello e spazioso, verso un paese dove scorre latte e miele» (Es 3,7-8). La prossimità gratuita di Dio — alla quale allude il Suo stesso Nome, che Egli rivela a Mosè, «Io sono colui che sono» (Es 3,14) — si manifesta nella liberazione dalla schiavitù e nella promessa, diventando azione storica, dalla quale trae origine il processo di identificazione collettiva del popolo del Signore, mediante l'acquisto della libertà e della terra di cui Dio gli fa dono.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.


Post più popolari