Lc 7, 1-10

Luca 7

Lc 7, 1-10

(Caritas in Veritate 36 a) L'attività economica non può risolvere tutti i problemi sociali mediante la semplice estensione della logica mercantile. Questa va finalizzata al perseguimento del bene comune, di cui deve farsi carico anche e soprattutto la comunità politica. Pertanto, va tenuto presente che è causa di gravi scompensi separare l'agire economico, a cui spetterebbe solo produrre ricchezza, da quello politico, a cui spetterebbe di perseguire la giustizia mediante la ridistribuzione. La Chiesa ritiene da sempre che l'agire economico non sia da considerare antisociale. Il mercato non è, e non deve perciò diventare, di per sé il luogo della sopraffazione del forte sul debole. La società non deve proteggersi dal mercato, come se lo sviluppo di quest'ultimo comportasse ipso facto la morte dei rapporti autenticamente umani.

Dottrina sociale: aggiornato “corpus” dottrinale nella storia

(CDS 104 c) Per queste ragioni si è costituita e sviluppata la dottrina sociale, «un aggiornato “corpus” dottrinale, che si articola man mano che la Chiesa, nella pienezza della Parola rivelata da Cristo Gesù e con l'assistenza dello Spirito Santo (cfr. Gv 14,16.26; 16,13-15), va leggendo gli avvenimenti mentre si svolgono nel corso della storia» [196].

Note: [196] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Sollicitudo rei socialis, 1: AAS 80 (1988) 514; cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 2422.


(Lc 7, 1-10) La salvezza richiede libera risposta e adesione

[1] Quando ebbe terminato di rivolgere tutte queste parole al popolo che stava in ascolto, entrò in Cafarnao. [2] Il servo di un centurione era ammalato e stava per morire. Il centurione l'aveva molto caro. [3] Perciò, avendo udito parlare di Gesù, gli mandò alcuni anziani dei Giudei a pregarlo di venire e di salvare il suo servo. [4] Costoro giunti da Gesù lo pregavano con insistenza: "Egli merita che tu gli faccia questa grazia, dicevano, [5] perché ama il nostro popolo, ed è stato lui a costruirci la sinagoga". [6] Gesù si incamminò con loro. Non era ormai molto distante dalla casa quando il centurione mandò alcuni amici a dirgli: "Signore, non stare a disturbarti, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto; [7] per questo non mi sono neanche ritenuto degno di venire da te, ma comanda con una parola e il mio servo sarà guarito. [8] Anch'io infatti sono uomo sottoposto a un'autorità, e ho sotto di me dei soldati; e dico all'uno: Và ed egli va, e a un altro: Vieni, ed egli viene, e al mio servo: Fà questo, ed egli lo fa". [9] All'udire questo Gesù restò ammirato e rivolgendosi alla folla che lo seguiva disse: "Io vi dico che neanche in Israele ho trovato una fede così grande!". [10] E gli inviati, quando tornarono a casa, trovarono il servo guarito.

(CDS 39) La salvezza che Dio offre ai Suoi figli richiede la loro libera risposta e adesione. In ciò consiste la fede, attraverso la quale «l'uomo liberamente si abbandona tutto a Dio» [40], rispondendo all'Amore preveniente e sovrabbondante di Dio (cfr. 1 Gv 4,10) con l'amore concreto ai fratelli e con ferma speranza, «perché è fedele colui che ha promesso» (Eb 10,23). Il piano divino di salvezza, infatti, non colloca la creatura umana in uno stato di mera passività o di minorità nei confronti del suo Creatore, perché il rapporto con Dio, che Gesù Cristo ci manifesta e nel quale ci introduce gratuitamente per opera dello Spirito Santo, è un rapporto di figliolanza: lo stesso che Gesù vive nei confronti del Padre (cfr. Gv 15-17; Gal 4,6-7).

Note: [40] Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Dei Verbum, 5: AAS 58 (1966) 819.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.


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