Lc 11, 14-20

Lc 11, 14-20

(Caritas in Veritate 42 f) Infatti il coinvolgimento dei Paesi emergenti o in via di sviluppo, permette oggi di meglio gestire la crisi. La transizione insita nel processo di globalizzazione presenta grandi difficoltà e pericoli, che potranno essere superati solo se si saprà prendere coscienza di quell'anima antropologica ed etica, che dal profondo sospinge la globalizzazione stessa verso traguardi di umanizzazione solidale. Purtroppo tale anima è spesso soverchiata e compressa da prospettive etico-culturali di impostazione individualistica e utilitaristica. La globalizzazione è fenomeno multidimensionale e polivalente, che esige di essere colto nella diversità e nell'unità di tutte le sue dimensioni, compresa quella teologica. Ciò consentirà di vivere ed orientare la globalizzazione dell'umanità in termini di relazionalità, di comunione e di condivisione.

Partecipazione: pilastro di tutti gli ordinamenti democratici

(CDS 190) La partecipazione alla vita comunitaria non è soltanto una delle maggiori aspirazioni del cittadino, chiamato ad esercitare liberamente e responsabilmente il proprio ruolo civico con e per gli altri, ma anche uno dei pilastri di tutti gli ordinamenti democratici [407], oltre che una delle maggiori garanzie di permanenza della democrazia. Il governo democratico, infatti, è definito a partire dall'attribuzione, da parte del popolo, di poteri e funzioni, che vengono esercitati a suo nome, per suo conto e a suo favore; è evidente, dunque, che ogni democrazia deve essere partecipativa [408]. Ciò comporta che i vari soggetti della comunità civile, ad ogni suo livello, siano informati, ascoltati e coinvolti nell'esercizio delle funzioni che essa svolge.

Note: [407] Cfr. Giovanni XXIII, Lett. enc. Pacem in terris: AAS 55 (1963) 278. [408] Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 46: AAS 83 (1991) 850-851.


(Lc 11, 14-20) Dio offre la possibilità di superare il male e raggiungere il bene

[14] Gesù stava scacciando un demonio che era muto. Uscito il demonio, il muto cominciò a parlare e le folle rimasero meravigliate. [15] Ma alcuni dissero: "È in nome di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni". [16] Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo. [17] Egli, conoscendo i loro pensieri, disse: "Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull'altra. [18] Ora, se anche satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl. [19] Ma se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri discepoli in nome di chi li scacciano? Perciò essi stessi saranno i vostri giudici. [20] Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, è dunque giunto a voi il regno di Dio.

(CDS 578) La Chiesa insegna all'uomo che Dio gli offre la reale possibilità di superare il male e di raggiungere il bene. Il Signore ha redento l'uomo, lo ha riscattato «a caro prezzo» (1 Cor 6,20). Il senso e il fondamento dell'impegno cristiano nel mondo derivano da tale certezza, capace di accendere la speranza, nonostante il peccato che segna profondamente la storia umana: la promessa divina garantisce che il mondo non resta chiuso in se stesso, ma è aperto al Regno di Dio. La Chiesa conosce gli effetti del «mistero dell'iniquità» (2 Ts 2,7), ma sa anche che «ci sono nella persona umana sufficienti qualità ed energie, c'è una fondamentale “bontà” (cfr. Gen 1,31), perché è immagine del Creatore, posta sotto l'influsso redentore di Cristo, “che si è unito in certo modo ad ogni uomo”, e perché l'azione efficace dello Spirito Santo “riempie la terra” (Sap 1,7)» [1214].

Note: [1214] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Sollicitudo rei socialis, 47: AAS 80 (1988) 580.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.


Post più popolari