Lc 11, 37-44

Lc 11, 37-44

(Caritas in Veritate 78 d) L'amore di Dio ci chiama ad uscire da ciò che è limitato e non definitivo, ci dà il coraggio di operare e di proseguire nella ricerca del bene di tutti, anche se non si realizza immediatamente, anche se quello che riusciamo ad attuare, noi e le autorità politiche e gli operatori economici, è sempre meno di ciò a cui aneliamo [158]. Dio ci dà la forza di lottare e di soffrire per amore del bene comune, perché Egli è il nostro Tutto, la nostra speranza più grande.

[158] Cfr Benedetto XVI, Lett. enc. Spe salvi, 35: l.c., 1013-1014.

Distinguere le istanze della fede dalle opzioni socio-politiche

(CDS 574) La distinzione, da un lato, tra istanze della fede e opzioni socio-politiche e, da un altro lato, tra scelte dei singoli cristiani e quelle compiute della comunità cristiana in quanto tale, comporta che l'adesione a un partito o schieramento politico sia considerata una decisione a titolo personale, legittima almeno nei limiti di partiti e posizioni non incompatibili con la fede e i valori cristiani [1202]. La scelta del partito, dello schieramento, delle persone cui affidare la vita pubblica, pur impegnando la coscienza di ciascuno, non potrà comunque essere una scelta esclusivamente individuale: «Spetta alle comunità cristiane analizzare obiettivamente la situazione del loro paese, chiarirla alla luce delle parole immutabili del Vangelo, attingere principi di riflessione, criteri di giudizio e direttive di azione nell'insegnamento sociale della Chiesa» [1203]. In ogni caso, «a nessuno è lecito rivendicare esclusivamente a favore della propria opinione l'autorità della Chiesa» [1204]: i credenti devono cercare piuttosto «di comprendersi a vicenda con un dialogo sincero, conservando sempre la mutua carità e solleciti per prima cosa del bene comune» [1205].

Note: [1202] Cfr. Paolo VI, Lett. ap. Octogesima adveniens, 50: AAS 63 (1971) 439-440. [1203] Paolo VI, Lett. ap. Octogesima adveniens, 4: AAS 63 (1971) 403-404. [1204] Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 43: AAS 58 (1966) 1063. [1205] Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 43: AAS 58 (1966) 1063.


(Lc 11, 37-44) La destinazione universale dei beni

[37] Dopo che ebbe finito di parlare, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli entrò e si mise a tavola. [38] Il fariseo si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo. [39] Allora il Signore gli disse: "Voi farisei purificate l'esterno della coppa e del piatto, ma il vostro interno è pieno di rapina e di iniquità. [40] Stolti! Colui che ha fatto l'esterno non ha forse fatto anche l'interno? [41] Piuttosto date in elemosina quel che c'è dentro, ed ecco, tutto per voi sarà mondo. [42] Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite la giustizia e l'amore di Dio. Queste cose bisognava curare senza trascurare le altre. [43] Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. [44] Guai a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo".

(CDS 346) Una delle questioni prioritarie in economia è l'impiego delle risorse (Riguardo all'uso delle risorse e dei beni, la dottrina sociale della Chiesa propone il suo insegnamento circa la destinazione universale dei beni e la proprietà privata; cfr. Capitolo Quarto, III), cioè di tutti quei beni e servizi a cui i soggetti economici, produttori e consumatori privati e pubblici, attribuiscono un valore per l'utilità ad essi inerente nel campo della produzione e del consumo. Le risorse sono nella natura quantitativamente scarse e ciò implica, di necessità, che ogni soggetto economico singolo, così come ogni società, debba escogitare una qualche strategia per impiegarle nel modo più razionale possibile, seguendo la logica dettata dal principio di economicità. Da ciò dipendono sia l'effettiva soluzione del problema economico più generale, e fondamentale, della limitatezza dei mezzi rispetto ai bisogni individuali e sociali, privati e pubblici, sia l'efficienza complessiva, strutturale e funzionale, dell'intero sistema economico. Tale efficienza chiama direttamente in causa la responsabilità e la capacità di vari soggetti, quali il mercato, lo Stato e i corpi sociali intermedi.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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