Lc 13, 18-21

Lc 13, 18-21

(Caritas in Veritate 46 b) Non si tratta solo di un «terzo settore», ma di una nuova ampia realtà composita, che coinvolge il privato e il pubblico e che non esclude il profitto, ma lo considera strumento per realizzare finalità umane e sociali. Il fatto che queste imprese distribuiscano o meno gli utili oppure che assumano l'una o l'altra delle configurazioni previste dalle norme giuridiche diventa secondario rispetto alla loro disponibilità a concepire il profitto come uno strumento per raggiungere finalità di umanizzazione del mercato e della società.

Famiglia fondata sul matrimonio: santuario della vita

(CDS 231 a) La famiglia fondata sul matrimonio è davvero il santuario della vita, «il luogo in cui la vita, dono di Dio, può essere adeguatamente accolta e protetta contro i molteplici attacchi a cui è esposta, e può svilupparsi secondo le esigenze di un'autentica crescita umana» [515]. Determinante e insostituibile è il ruolo della famiglia per la promozione e la costruzione della cultura della vita [516] contro il diffondersi di una «“anti-civiltà” distruttiva, com'è confermato oggi da tante tendenze e situazioni di fatto» [517].

Note: [515] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 39: AAS 83 (1991) 842. [516] Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Evangelium vitae, 92: AAS 87 (1995) 505-507. [517] Giovanni Paolo II, Lett. alle famiglie Gratissimam sane, 13: AAS 86 (1994) 891.


(Lc 13, 18-21) Famiglie: divenire soggetti di azione politica

[18] Diceva dunque: "A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo rassomiglierò? [19] È simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato nell'orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si sono posati tra i suoi rami". [20] E ancora: "A che cosa rassomiglierò il regno di Dio? [21] È simile al lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia tutta fermentata".

(CDS 247) Le famiglie, lungi dall'essere solo oggetto dell'azione politica, possono e devono diventare soggetto di tale attività, adoperandosi «affinché le leggi e le istituzioni dello Stato non solo non offendano, ma sostengano e difendano positivamente i diritti e i doveri della famiglia. In tal senso le famiglie devono crescere nella coscienza di essere “protagoniste” della cosiddetta “politica familiare” e assumersi la responsabilità di trasformare la società» [559]. A tale scopo va rafforzato l'associazionismo familiare: «Le famiglie hanno il diritto di formare associazioni con altre famiglie e istituzioni per svolgere il ruolo della famiglia in modo conveniente ed effettivo, come pure per proteggere i diritti, promuovere il bene e rappresentare gli interessi della famiglia. Sul piano economico, sociale, giuridico e culturale, deve essere riconosciuto il legittimo ruolo delle famiglie e delle associazioni familiari nella elaborazione e nell'attuazione dei programmi che interessano la vita della famiglia» [560].

Note: [559] Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 44: AAS 74 (1982) 136; cfr. Santa Sede, Carta dei diritti della famiglia, art. 9, Tipografia Poliglotta Vaticana, Città del Vaticano 1983, p. 13. [560] Santa Sede, Carta dei diritti della famiglia, art. 8, a-b, ibid., p. 12.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.


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