Lc 14, 1-6

Luca 14

Lc 14, 1-6

(Caritas in Veritate 47 b) Negli interventi per lo sviluppo va fatto salvo il principio della centralità della persona umana, la quale è il soggetto che deve assumersi primariamente il dovere dello sviluppo. L'interesse principale è il miglioramento delle situazioni di vita delle persone concrete di una certa regione, affinché possano assolvere a quei doveri che attualmente l'indigenza non consente loro di onorare. La sollecitudine non può mai essere un atteggiamento astratto. I programmi di sviluppo, per poter essere adattati alle singole situazioni, devono avere caratteristiche di flessibilità; e le persone beneficiarie dovrebbero essere coinvolte direttamente nella loro progettazione e rese protagoniste della loro attuazione.

L'aborto è un abominevole delitto e un triste fenomeno

(CDS 233 a) Circa i «mezzi» per attuare la procreazione responsabile, vanno anzitutto rifiutati come moralmente illeciti sia la sterilizzazione sia l'aborto [521]. Quest'ultimo, in particolare, è un abominevole delitto e costituisce sempre un disordine morale particolarmente grave [522]; lungi dall'essere un diritto, è piuttosto un triste fenomeno che contribuisce gravemente alla diffusione di una mentalità contro la vita, minacciando pericolosamente una giusta e democratica convivenza sociale [523].

Note: [521] Cfr. Paolo VI, Lett. enc. Humanae vitae, 14: AAS 60 (1968) 490-491. [522] Cfr. Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 51: AAS 58 (1966) 1072-1073; Catechismo della Chiesa Cattolica, 2271-2272; Giovanni Paolo II, Lett. alle famiglie Gratissimam sane, 21: AAS 86 (1994) 919-920; Id., Lett. enc. Evangelium vitae, 58.59.61-62: AAS 87 (1995) 466-468. 470-472. [523] Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. alle famiglie Gratissimam sane, 21: AAS 86 (1994) 919-920; Id., Lett. enc. Evangelium vitae, 72.101: AAS 87 (1995) 484-485.516-518; Catechismo della Chiesa Cattolica, 2273.


(Lc 14, 1-6) Priorità intrinseca del lavoro sul capitale

[1] Un sabato era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. [2] Davanti a lui stava un idropico. [3] Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse: "È lecito o no curare di sabato?". [4] Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. [5] Poi disse: "Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori in giorno di sabato?". [6] E non potevano rispondere nulla a queste parole.

(CDS 277) La dottrina sociale ha affrontato i rapporti tra lavoro e capitale, mettendo in evidenza sia la priorità del primo sul secondo, sia la loro complementarità. Il lavoro ha una priorità intrinseca rispetto al capitale: «Questo principio riguarda direttamente il processo stesso di produzione, in rapporto al quale il lavoro è sempre una causa efficiente primaria, mentre il “capitale” essendo l'insieme dei mezzi di produzione, rimane solo uno strumento o la causa strumentale. Questo principio è verità evidente che risulta da tutta l'esperienza storica dell'uomo» [593]. Esso «appartiene al patrimonio stabile della dottrina della Chiesa» [594]. Tra lavoro e capitale ci deve essere complementarità: è la stessa logica intrinseca al processo produttivo a dimostrare la necessità della loro reciproca compenetrazione e l'urgenza di dare vita a sistemi economici nei quali l'antinomia tra lavoro e capitale venga superata [595]. In tempi in cui, all'interno di un sistema economico meno complesso, il «capitale» e il «lavoro salariato» identificavano con una certa precisione non solo due fattori produttivi, ma anche e soprattutto due concrete classi sociali, la Chiesa affermava che entrambi sono in sé legittimi [596]: «né il capitale può stare senza il lavoro, né il lavoro senza il capitale» [597]. Si tratta di una verità che vale anche per il presente, perché «è del tutto falso ascrivere o al solo capitale o al solo lavoro ciò che si ottiene con l'opera unita dell'uno e dell'altro; ed è affatto ingiusto che l'uno arroghi a sé quel che si fa, negando l'efficacia dell'altro» [598].

Note: [593] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Laborem exercens, 12: AAS 73 (1981) 606. [594] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Laborem exercens, 12: AAS 73 (1981) 608. [595] Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Laborem exercens, 13: AAS 73 (1981) 608-612. [596] Cfr. Pio XI, Lett. enc. Quadragesimo anno: AAS 23 (1931) 194-198. [597] Leone XIII, Lett. enc. Rerum novarum: Acta Leonis XIII, 11 (1892) 109. [598] Pio XI, Lett. enc. Quadragesimo anno: AAS 23 (1931) 195).

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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