Lc 19, 28-40

Lc 19, 28-40

(Caritas in Veritate 53c) Serve un nuovo slancio del pensiero per comprendere meglio le implicazioni del nostro essere una famiglia; l'interazione tra i popoli del pianeta ci sollecita a questo slancio, affinché l'integrazione avvenga nel segno della solidarietà [129] piuttosto che della marginalizzazione. Un simile pensiero obbliga ad un approfondimento critico e valoriale della categoria della relazione. Si tratta di un impegno che non può essere svolto dalle sole scienze sociali, in quanto richiede l'apporto di saperi come la metafisica e la teologia, per cogliere in maniera illuminata la dignità trascendente dell'uomo.

[129] Cfr. Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 1998, 3: AAS 90 (1998), 150; Id.,, Discorso ai Membri della Fondazione “Centesimus annus” (9 maggio 1998), 2: Insegnamenti XXI, 1 (1998), 873-874; Id., Discorso alle Autorità Civili e Politiche e al Corpo Diplomatico durante l’incontro nel “Wiener Hofburg” (20 giugno 1998), 8: Insegnamenti XXI, 1 (1998), 1435-1436; Id., Messaggio al Rettore Magnifico dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nella ricorrenza annuale della giornata (5 maggio 2000), 6: Insegnamenti XXIII, 1 (2000), 759-760.

Lavoro: priorità intrinseca rispetto al capitale

(CDS 277a) La dottrina sociale ha affrontato i rapporti tra lavoro e capitale, mettendo in evidenza sia la priorità del primo sul secondo, sia la loro complementarità. Il lavoro ha una priorità intrinseca rispetto al capitale: «Questo principio riguarda direttamente il processo stesso di produzione, in rapporto al quale il lavoro è sempre una causa efficiente primaria, mentre il “capitale” essendo l'insieme dei mezzi di produzione, rimane solo uno strumento o la causa strumentale. Questo principio è verità evidente che risulta da tutta l'esperienza storica dell'uomo» [593]. Esso «appartiene al patrimonio stabile della dottrina della Chiesa» [594].

Note: [593] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Laborem exercens, 12: AAS 73 (1981) 606. [594] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Laborem exercens, 12: AAS 73 (1981) 608.


(Lc 19, 28-40) Solidarietà, comunicazione collaborazione

[28] Dette queste cose, Gesù proseguì avanti agli altri salendo verso Gerusalemme. [29] Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: [30] "Andate nel villaggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è mai salito; scioglietelo e portatelo qui. [31] E se qualcuno vi chiederà: Perché lo sciogliete?, direte così: Il Signore ne ha bisogno". [32] Gli inviati andarono e trovarono tutto come aveva detto. [33] Mentre scioglievano il puledro, i proprietari dissero loro: "Perché sciogliete il puledro?". [34] Essi risposero: "Il Signore ne ha bisogno". [35] Lo condussero allora da Gesù; e gettati i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. [36] Via via che egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. [37] Era ormai vicino alla discesa del monte degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, esultando, cominciò a lodare Dio a gran voce, per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo: [38] "Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!". [39] Alcuni farisei tra la folla gli dissero: "Maestro, rimprovera i tuoi discepoli". [40] Ma egli rispose: "Vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre".

(CDS 150) La socialità umana non sfocia automaticamente verso la comunione delle persone, verso il dono di sé. A causa della superbia e dell'egoismo, l'uomo scopre in se stesso germi di asocialità, di chiusura individualistica e di sopraffazione dell'altro [299]. Ogni società, degna di tal nome, può ritenersi nella verità quando ogni suo membro, grazie alla propria capacità di conoscere il bene, lo persegue per sé e per gli altri. È per amore del proprio e dell'altrui bene che ci si unisce in gruppi stabili, aventi come fine il raggiungimento di un bene comune. Anche le varie società devono entrare in relazioni di solidarietà, di comunicazione e di collaborazione, a servizio dell'uomo e del bene comune [300].

Note: [299] Cfr. Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 25: AAS 58 (1966) 1045-1046. [300] Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Sollicitudo rei socialis, 26: AAS 80 (1988) 544-547; Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 76: AAS 58 (1966) 1099-1100.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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