Lc 21, 5-9

Lc 21, 5-9

(Caritas in Veritate 56a) La religione cristiana e le altre religioni possono dare il loro apporto allo sviluppo solo se Dio trova un posto anche nella sfera pubblica, con specifico riferimento alle dimensioni culturale, sociale, economica e, in particolare, politica. La dottrina sociale della Chiesa è nata per rivendicare questo «statuto di cittadinanza» [135] della religione cristiana. La negazione del diritto a professare pubblicamente la propria religione e ad operare perché le verità della fede informino di sé anche la vita pubblica comporta conseguenze negative sul vero sviluppo. L'esclusione della religione dall'ambito pubblico come, per altro verso, il fondamentalismo religioso, impediscono l'incontro tra le persone e la loro collaborazione per il progresso dell'umanità.

[135] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 5: l.c., 798-800; cfr. Benedetto XVI, Discorso ai partecipanti al IV Convegno Ecclesiale Nazionale della Chiesa che è in Italia (19 ottobre 2006): l.c., 471.

Lavoro diritto fondamentale e bene per l'uomo

(CDS 287) Il lavoro è un diritto fondamentale ed è un bene per l'uomo [619]: un bene utile, degno di lui perché adatto appunto ad esprimere e ad accrescere la dignità umana. La Chiesa insegna il valore del lavoro non solo perché esso è sempre personale, ma anche per il carattere di necessità [620]. Il lavoro è necessario per formare e mantenere una famiglia [621], per avere diritto alla proprietà [622], per contribuire al bene comune della famiglia umana [623]. La considerazione delle implicazioni morali che la questione del lavoro comporta nella vita sociale induce la Chiesa ad additare la disoccupazione come una «vera calamità sociale» [624], soprattutto in relazione alle giovani generazioni.

Note: [619] Cfr. Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 26: AAS 58 (1966) 1046-1047; Giovanni Paolo II, Lett. enc. Laborem exercens, 9.18: AAS 73 (1981) 598-600. 622-625; Id., Discorso alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali (25 aprile 1997), 3: AAS 90 (1998) 139-140; Id., Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 1999, 8: AAS 91 (1999) 382-383. [620] Cfr. Leone XIII, Lett. enc. Rerum novarum: Acta Leonis XIII, 11 (1892) 128. [621] Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Laborem exercens, 10: AAS 73 (1981) 600-602. [622] Cfr. Leone XIII, Lett. enc. Rerum novarum: Acta Leonis XIII, 11 (1892) 103; Giovanni Paolo II, Lett. enc. Laborem exercens, 14: AAS 73 (1981) 612-616; Id., Lett. enc. Centesimus annus, 31: AAS 83 (1991) 831-832. [623] Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Laborem exercens, 16: AAS 73 (1981) 618-620. [624] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Laborem exercens, 18: AAS 73 (1981) 623.


(Lc 21, 5-9) Chiesa: dimora di Dio con gli uomini

[5] Mentre alcuni parlavano del tempio e delle belle pietre e dei doni votivi che lo adornavano, disse: [6] "Verranno giorni in cui, di tutto quello che ammirate, non resterà pietra su pietra che non venga distrutta". [7] Gli domandarono: "Maestro, quando accadrà questo e quale sarà il segno che ciò sta per compiersi?". [8] Rispose: "Guardate di non lasciarvi ingannare. Molti verranno sotto il mio nome dicendo: "Sono io" e: "Il tempo è prossimo"; non seguiteli. [9] Quando sentirete parlare di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate. Devono infatti accadere prima queste cose, ma non sarà subito la fine".

(CDS 60) La Chiesa, partecipe delle gioie e delle speranze, delle angosce e delle tristezze degli uomini, è solidale con ogni uomo ed ogni donna, d'ogni luogo e d'ogni tempo, e porta loro la lieta notizia del Regno di Dio, che con Gesù Cristo è venuto e viene in mezzo a loro [73]. Essa è, nell'umanità e nel mondo, il sacramento dell'amore di Dio e perciò della speranza più grande, che attiva e sostiene ogni autentico progetto e impegno di liberazione e promozione umana. La Chiesa è tra gli uomini la tenda della compagnia di Dio — «la dimora di Dio con gli uomini» (Ap 21,3) — cosicché l'uomo non è solo, smarrito o sgomento nel suo impegno di umanizzare il mondo, ma trova sostegno nell'amore redentore di Cristo. Essa è ministra di salvezza non astrattamente o in senso meramente spirituale, ma nel contesto della storia e del mondo in cui l'uomo vive [74], dove è raggiunto dall'amore di Dio e dalla vocazione a corrispondere al progetto divino.

Note: [73] Cfr. Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 1: AAS 58 (1966) 1025-1026. [74] Cfr. Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 40: AAS 58 (1966) 1057-1059; Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 53-54: AAS 83 (1991) 859-860; Id., Lett. enc. Sollicitudo rei socialis, 1: AAS 80 (1988) 513-514.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

Post più popolari