Lc 22, 35-38

Lc 22, 35-38

(Caritas in Veritate 59a) La cooperazione allo sviluppo non deve riguardare la sola dimensione economica; essa deve diventare una grande occasione di incontro culturale e umano. Se i soggetti della cooperazione dei Paesi economicamente sviluppati non tengono conto, come talvolta avviene, della propria ed altrui identità culturale fatta di valori umani, non possono instaurare alcun dialogo profondo con i cittadini dei Paesi poveri. Se questi ultimi, a loro volta, si aprono indifferentemente e senza discernimento a ogni proposta culturale, non sono in condizione di assumere la responsabilità del loro autentico sviluppo [139].

[139] Cfr. Paolo VI, Lett. enc. Populorum progressio, 10.41: l.c., 262.277-278.

Vigilare contro lo sfruttamento della manodopera straniera

(CDS 298) Le istituzioni dei Paesi ospiti devono vigilare accuratamente affinché non si diffonda la tentazione di sfruttare la manodopera straniera, privandola dei diritti garantiti ai lavoratori nazionali, che devono essere assicurati a tutti senza discriminazioni. La regolamentazione dei flussi migratori secondo criteri di equità e di equilibrio [643] è una delle condizioni indispensabili per ottenere che gli inserimenti avvengano con le garanzie richieste dalla dignità della persona umana. Gli immigrati devono essere accolti in quanto persone e aiutati, insieme alle loro famiglie, ad integrarsi nella vita sociale [644]. In tale prospettiva va rispettato e promosso il diritto al ricongiungimento familiare[645]. Nello stesso tempo, per quanto è possibile, vanno favorite tutte quelle condizioni che consentono accresciute possibilità di lavoro nelle proprie zone di origine [646].

Note: [643] Cfr. Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2001, 13: AAS 93 (2001) 241; Pontificio Consiglio Cor Unum - Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e Itineranti, I rifugiati, una sfida alla solidarietà, 6, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1992, p. 8. [644] Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 2241. [645] Cfr. Santa Sede, Carta dei diritti della famiglia, art. 12, Tipografia Poliglotta Vaticana, Città del Vaticano 1983, p. 14; Giovanni Paolo II, Esort. ap. Familiaris consortio, 77: AAS 74 (1982) 175-178. [646] Cfr. Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 66: AAS 58 (1966) 1087-1088; Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 1993, 3: AAS 85 (1993) 431-433.


(Lc 22, 35-38) Chiesa: bene comune della famiglia umana

[35] Poi disse: "Quando vi ho mandato senza borsa, né bisaccia, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?". Risposero: "Nulla". [36] Ed egli soggiunse: "Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così una bisaccia; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. [37] Perché vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: E fu annoverato tra i malfattori. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo termine". [38] Ed essi dissero: "Signore, ecco qui due spade". Ma egli rispose "Basta!".

(CDS 444) La Santa Sede — o Sede Apostolica [923] — gode di piena soggettività internazionale in quanto autorità sovrana che realizza atti giuridicamente propri. Essa esercita una sovranità esterna, riconosciuta nel quadro della Comunità internazionale, che riflette quella esercitata all'interno della Chiesa e che è caratterizzata dall'unità organizzativa e dall'indipendenza. La Chiesa si avvale di quelle modalità giuridiche che risultino necessarie o utili al compimento della sua missione. L'attività internazionale della Santa Sede si manifesta oggettivamente sotto diversi aspetti, tra cui: il diritto di legazione attivo e passivo; l'esercizio dello «ius contrahendi», con la stipulazione di trattati; la partecipazione a organizzazioni intergovernative, come ad esempio quelle appartenenti al sistema delle Nazioni Unite; le iniziative di mediazione in caso di conflitti. Tale attività intende offrire un servizio disinteressato alla Comunità internazionale, poiché non cerca vantaggi di parte, ma si propone il bene comune dell'intera famiglia umana. In tale contesto, la Santa Sede si giova particolarmente del proprio personale diplomatico.

Note: [923] Cfr. CIC, canone 361.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.


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