Lc 24, 1-12

Luca 24

Lc 24, 1-12

(Caritas in Veritate 63a) Nella considerazione dei problemi dello sviluppo, non si può non mettere in evidenza il nesso diretto tra povertà e disoccupazione. I poveri in molti casi sono il risultato della violazione della dignità del lavoro umano, sia perché ne vengono limitate le possibilità (disoccupazione, sotto-occupazione), sia perché vengono svalutati «i diritti che da esso scaturiscono, specialmente il diritto al giusto salario, alla sicurezza della persona del lavoratore e della sua famiglia» [143]. Perciò, già il 1° maggio 2000, il mio Predecessore Giovanni Paolo II, di venerata memoria, in occasione del Giubileo dei Lavoratori, lanciò un appello per «una coalizione mondiale in favore del lavoro decente» [144], incoraggiando la strategia dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro. In tal modo, conferiva un forte riscontro morale a questo obiettivo, quale aspirazione delle famiglie in tutti i Paesi del mondo.

[143] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Laborem exercens, 8: l.c., 594-598. [144] Discorso al termine della Concelebrazione Eucaristica in occasione del Giubileo dei Lavoratori (1° maggio 2000): Insegnamenti XXIII, 1 (2000), 720.

Nuova organizzazione del lavoro: decisiva sfida etico-culturale

(CDS 311) Una delle caratteristiche più rilevanti della nuova organizzazione del lavoro è la frammentazione fisica del ciclo produttivo, promossa per conseguire una maggiore efficienza e maggiori profitti. In questa prospettiva, le tradizionali coordinate spazio-tempo entro le quali si configurava il ciclo produttivo subiscono una trasformazione senza precedenti, che determina un cambiamento nella struttura stessa del lavoro. Tutto ciò ha conseguenze rilevanti nella vita dei singoli e delle comunità, sottoposti a cambiamenti radicali sia sul piano delle condizioni materiali, sia su quello culturale e dei valori. Questo fenomeno sta coinvolgendo, a livello globale e locale, milioni di persone, indipendentemente dalla professione che svolgono, dalla loro condizione sociale, dalla preparazione culturale. La riorganizzazione del tempo, la sua regolarizzazione e i cambiamenti in atto nell'uso dello spazio — paragonabili, per la loro entità, alla prima rivoluzione industriale, in quanto coinvolgono tutti i settori produttivi, in tutti i continenti, a prescindere dal loro grado di sviluppo — sono da considerarsi, pertanto, una sfida decisiva, anche a livello etico e culturale, nel campo della definizione di un sistema rinnovato di tutela del lavoro.


(Lc 24, 1-12) Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro

[1] Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. [2] Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; [3] ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. [4] Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti. [5] Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: "Perché cercate tra i morti colui che è vivo? [6] Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, [7] dicendo che bisognava che il Figlio dell'uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno". [8] Ed esse si ricordarono delle sue parole. [9] E, tornate dal sepolcro, annunziarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. [10] Erano Maria di Màgdala, Giovanna e Maria di Giacomo. Anche le altre che erano insieme lo raccontarono agli apostoli. [11] Quelle parole parvero loro come un vaneggiamento e non credettero ad esse. [12] Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a casa pieno di stupore per l'accaduto.

(CDS 147) La donna è il complemento dell'uomo, come l'uomo è il complemento della donna: donna e uomo si completano a vicenda, non solo dal punto di vista fisico e psichico, ma anche ontologico. È soltanto grazie alla dualità del «maschile» e del «femminile» che l'«umano» si realizza appieno. È «l'unità dei due» [288], ossia una «unidualità» relazionale, che consente a ciascuno di sentire il rapporto interpersonale e reciproco come un dono che è al tempo stesso una missione: «A questa “unità dei due” è affidata da Dio non soltanto l'opera della procreazione e la vita della famiglia, ma la costruzione stessa della storia» [289]. «La donna è “aiuto” per l'uomo, come l'uomo è “aiuto” per la donna!» [290]: nel loro incontro si realizza una concezione unitaria della persona umana, basata non sulla logica dell'egocentrismo e dell'autoaffermazione, ma su quella dell'amore e della solidarietà.

Note: [288] Giovanni Paolo II, Lett. ap. Mulieris dignitatem, 11: AAS 80 (1988) 1678. [289] Giovanni Paolo II, Lettera alle donne, 8: AAS 87 (1995) 808. [290] Giovanni Paolo II, Angelus Domini (9 luglio 1995): Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XVIII, 2 (1995) 74; cfr. Congregazione per la Dottrina della Fede, Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla collaborazione dell'uomo e della donna nella Chiesa e nel mondo, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2004.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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