Lc 24, 25-32

Lc 24, 25-32

(Caritas in Veritate 64a) Riflettendo sul tema del lavoro, è opportuno anche un richiamo all'urgente esigenza che le organizzazioni sindacali dei lavoratori, da sempre incoraggiate e sostenute dalla Chiesa, si aprano alle nuove prospettive che emergono nell'ambito lavorativo. Superando le limitazioni proprie dei sindacati di categoria, le organizzazioni sindacali sono chiamate a farsi carico dei nuovi problemi delle nostre società: mi riferisco, ad esempio, a quell'insieme di questioni che gli studiosi di scienze sociali identificano nel conflitto tra persona-lavoratrice e persona-consumatrice.

Lavoro ed economia centrati su servizi e innovazione tecnologica

(CDS 313) Il lavoro, soprattutto all'interno dei sistemi economici dei Paesi più sviluppati, attraversa una fase che segna il passaggio da un'economia di tipo industriale ad un'economia essenzialmente centrata sui servizi e sull'innovazione tecnologica. Accade cioè che i servizi e le attività caratterizzate da un forte contenuto informativo crescono in modo più rapido rispetto a quelle dei tradizionali settori primario e secondario, con conseguenze di ampia portata nell'organizzazione della produzione e degli scambi, nel contenuto e nella forma delle prestazioni lavorative e nei sistemi di protezione sociale. Grazie alle innovazioni tecnologiche, il mondo del lavoro si arricchisce di professioni nuove, mentre altre scompaiono. Nell'attuale fase di transizione, infatti, si assiste ad un continuo passaggio di occupati dall'industria ai servizi. Mentre perde terreno il modello economico e sociale legato alla grande fabbrica e al lavoro di una classe operaia omogenea, migliorano le prospettive occupazionali nel terziario e aumentano, in particolare, le attività lavorative nel comparto dei servizi alla persona, delle prestazioni part time, interinali e «atipiche», ossia forme di lavoro che non sono inquadrabili né come lavoro dipendente né come lavoro autonomo.


(Lc 24, 25-32) Impegno e sforzo di rinnovamento interiore

[25] Ed egli disse loro: "Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! [26] Non bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?". [27] E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. [28] Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. [29] Ma essi insistettero: "Resta con noi perché si fa sera e il giorno già volge al declino". Egli entrò per rimanere con loro. [30] Quando fu a tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. [31] Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista. [32] Ed essi si dissero l'un l'altro: "Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?".

(CDS 552) Tra gli ambiti dell'impegno sociale dei fedeli laici emerge anzitutto il servizio alla persona umana: la promozione della dignità di ogni persona, il bene più prezioso che l'uomo possiede, è il compito «essenziale, anzi, in un certo senso, il compito centrale e unificante del servizio che la Chiesa e, in essa, i fedeli laici sono chiamati a rendere alla famiglia degli uomini» [1155]. La prima forma in cui si assolve tale compito consiste nell'impegno e nello sforzo per il proprio rinnovamento interiore, perché la storia dell'umanità non è mossa da un determinismo impersonale, ma da una costellazione di soggetti dai cui atti liberi dipende l'ordine sociale. Le istituzioni sociali non garantiscono da sé, quasi meccanicamente, il bene di tutti: «l'interno rinnovamento dello spirito cristiano» [1156] deve precedere l'impegno di migliorare la società «secondo lo spirito della Chiesa, rassodandovi la giustizia e la carità sociale» [1157]. Dalla conversione del cuore scaturisce la sollecitudine per l'uomo amato come fratello. Questa sollecitudine fa comprendere come un obbligo l'impegno di risanare le istituzioni, le strutture e le condizioni di vita contrarie alla dignità umana. I fedeli laici devono perciò adoperarsi contemporaneamente per la conversione dei cuori e per il miglioramento delle strutture, tenendo conto della situazione storica e usando mezzi leciti, al fine di ottenere istituzioni in cui la dignità di tutti gli uomini sia veramente rispettata e promossa.

Note: [1155] Giovanni Paolo II, Esort. ap. Christifideles laici, 37: AAS 81 (1989) 460. [1156] Pio XI, Lett. enc. Quadragesimo anno: AAS 23 (1931) 218. [1157] Pio XI, Lett. enc. Quadragesimo anno: AAS 23 (1931) 218.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.


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