Gv 1, 35-42

Gv 1, 35-42

(Caritas in Veritate 66b) I consumatori vanno continuamente educati [145] al ruolo che quotidianamente esercitano e che essi possono svolgere nel rispetto dei principi morali, senza sminuire la razionalità economica intrinseca all'atto dell'acquistare. Anche nel campo degli acquisti, proprio in momenti come quelli che si stanno sperimentando, in cui il potere di acquisto potrà ridursi e si dovrà consumare con maggior sobrietà, è necessario percorrere altre strade, come per esempio forme di cooperazione all'acquisto, quali le cooperative di consumo, attive a partire dall'Ottocento anche grazie all'iniziativa dei cattolici.

[145] Cfr Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 36: l.c., 838-840.

Ricerca di un equo profitto accettabile, usura condannata

(CDS 341) Se nell'attività economica e finanziaria la ricerca di un equo profitto è accettabile, il ricorso all'usura è moralmente condannato: «Quanti nei commerci usano pratiche usuraie e mercantili che provocano la fame e la morte dei loro fratelli in umanità, commettono indirettamente un omicidio, che è loro imputabile» [714]. Tale condanna si estende anche ai rapporti economici internazionali, specialmente per quanto riguarda la situazione dei Paesi meno progrediti, ai quali non possono essere applicati «sistemi finanziari abusivi, se non usurai» [715]. Il Magistero più recente ha avuto parole forti e chiare per una pratica tuttora drammaticamente estesa: «non praticare l'usura, piaga che anche ai nostri giorni è una infame realtà, capace di strangolare la vita di molte persone» [716].

Note: [714] Catechismo della Chiesa Cattolica, 2269. [715] Catechismo della Chiesa Cattolica, 2438. [716] Giovanni Paolo II, Discorso all'Udienza generale (4 febbraio 2004), 3: L'Osservatore Romano, 5 febbraio 2004, p. 4.


(Gv 1, 35-42) Disse loro: "Venite e vedrete"

[35] Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli [36] e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: "Ecco l'agnello di Dio!". [37] E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. [38] Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: "Che cercate?". Gli risposero: "Rabbì (che significa maestro), dove abiti?". [39] Disse loro: "Venite e vedrete". Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio. [40] Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. [41] Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: "Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)" [42] e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: "Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)".

(CDS 32) Contemplando la gratuità e la sovrabbondanza del dono divino del Figlio da parte del Padre, che Gesù ha insegnato e testimoniato donando la Sua vita per noi, l'Apostolo Giovanni ne coglie il senso profondo e la più logica conseguenza: «Carissimi, se Dio ci ha amato, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi» (1 Gv 4,11-12). La reciprocità dell'amore è richiesta dal comandamento che Gesù definisce nuovo e Suo: «come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (Gv 13,34). Il comandamento dell'amore reciproco traccia la via per vivere in Cristo la vita trinitaria nella Chiesa, Corpo di Cristo, e trasformare con Lui la storia fino al suo compimento nella Gerusalemme celeste.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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