Gv 2, 12

Gv 2, 12

(Caritas in Veritate 67b) Per il governo dell'economia mondiale; per risanare le economie colpite dalla crisi, per prevenire peggioramenti della stessa e conseguenti maggiori squilibri; per realizzare un opportuno disarmo integrale, la sicurezza alimentare e la pace; per garantire la salvaguardia dell'ambiente e per regolamentare i flussi migratori, urge la presenza di una vera Autorità politica mondiale, quale è stata già tratteggiata dal mio Predecessore, il Beato Giovanni XXIII. Una simile Autorità dovrà essere regolata dal diritto, attenersi in modo coerente ai principi di sussidiarietà e di solidarietà, essere ordinata alla realizzazione del bene comune [147], impegnarsi nella realizzazione di un autentico sviluppo umano integrale ispirato ai valori della carità nella verità.

[147] Cfr Giovanni XXIII, Lett. enc. Pacem in terris: l.c., 293; Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, n. 441.

Imprenditori e dirigenti: favorire la famiglia e le madri di famiglia

(CDS 345) La dottrina sociale insiste sulla necessità che l'imprenditore e il dirigente si impegnino a strutturare l'attività lavorativa nelle loro aziende in modo da favorire la famiglia, specialmente le madri di famiglia nello svolgimento dei loro compiti [722]; assecondino, alla luce di una visione integrale dell'uomo e dello sviluppo, la domanda di qualità «delle merci da produrre e da consumare; qualità dei servizi di cui usufruire; qualità dell'ambiente e della vita in generale» [723]; investano, qualora ricorrano le condizioni economiche e di stabilità politica, in quei luoghi e in quei settori produttivi che offrono a individui e popoli «l'occasione di valorizzare il proprio lavoro» [724].

Note: [722] Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Laborem exercens, 19: AAS 73 (1981) 625-629. [723] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 36: AAS 83 (1991) 838. [724] Centesimus annus, 36: AAS 83 (1991) 840.


(Gv 2, 12) Maria icona più perfetta della liberazione

[12] Dopo questo fatto, discese a Cafarnao insieme con sua madre, i fratelli e i suoi discepoli e si fermarono colà solo pochi giorni.

(CDS 59) Erede della speranza dei giusti d'Israele e prima tra i discepoli di Gesù Cristo è Maria, Sua madre. Ella, col Suo «fiat» al disegno d'amore di Dio (cfr. Lc 1,38), a nome di tutta l'umanità, accoglie nella storia l'inviato del Padre, il Salvatore degli uomini: nel canto del «Magnificat» proclama l'avvento del Mistero della Salvezza, la venuta del «Messia dei poveri» (cfr. Is 11,4; 61,1). Il Dio dell'Alleanza, cantato nell'esultanza del Suo spirito dalla Vergine di Nazaret, è Colui che rovescia i potenti dai troni e innalza gli umili, ricolma di beni gli affamati e rimanda i ricchi a mani vuote, disperde i superbi e conserva la Sua misericordia per coloro che Lo temono (cfr. Lc 1,50-53). Attingendo dal cuore di Maria, dalla profondità della Sua fede, espressa nelle parole del «Magnificat», i discepoli di Cristo sono chiamati a rinnovare sempre meglio in se stessi «la consapevolezza che non si può separare la verità su Dio che salva, su Dio che è fonte di ogni elargizione, dalla manifestazione del suo amore di preferenza per i poveri e gli umili, il quale, cantato nel Magnificat, si trova poi espresso nelle parole e nelle opere di Gesù» [71]. Maria, totalmente dipendente da Dio e tutta orientata verso di Lui con lo slancio della Sua fede, «è l'icona più perfetta della libertà e della liberazione dell'umanità e del cosmo» [72].

Note: [71] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris Mater, 37: AAS 79 (1987) 410. [72] Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Libertatis conscientia, 97: AAS 79 (1987) 597.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.


Post più popolari