Gv 4, 39-45

Gv 4, 39-45

(Caritas in Veritate 71c) Quando prevale l'assolutizzazione della tecnica si realizza una confusione fra fini e mezzi, l'imprenditore considererà come unico criterio d'azione il massimo profitto della produzione; il politico, il consolidamento del potere; lo scienziato, il risultato delle sue scoperte. Accade così che, spesso, sotto la rete dei rapporti economici, finanziari o politici, permangono incomprensioni, disagi e ingiustizie; i flussi delle conoscenze tecniche si moltiplicano, ma a beneficio dei loro proprietari, mentre la situazione reale delle popolazioni che vivono sotto e quasi sempre all'oscuro di questi flussi rimane immutata, senza reali possibilità di emancipazione.

Globalizzazione: solidarietà adeguata e difesa dei diritti umani

(CDS 365) Una solidarietà adeguata all'era della globalizzazione richiede la difesa dei diritti umani. A questo riguardo il Magistero segnala che non solo «la prospettiva ... di un'autorità pubblica internazionale a servizio dei diritti umani, della libertà e della pace, non si è ancora interamente realizzata, ma si deve registrare, purtroppo, la non infrequente esitazione della comunità internazionale nel dovere di rispettare e applicare i diritti umani. Questo dovere tocca tutti i diritti fondamentali e non consente scelte arbitrarie, che porterebbero a realizzare forme di discriminazione e di ingiustizia. Allo stesso tempo, siamo testimoni dell'affermarsi di una preoccupante forbice tra una serie di nuovi “diritti” promossi nelle società tecnologicamente avanzate e diritti umani elementari che tuttora non vengono soddisfatti soprattutto in situazioni di sottosviluppo: penso, ad esempio, al diritto al cibo, all'acqua potabile, alla casa, all'auto-determinazione e all'indipendenza» [755].

Note: [755] Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2003, 5: AAS 95 (2003) 343.


(Gv 4, 39-45) Testimonianza del fedele laico dono di grazia

[39] Molti Samaritani di quella città credettero in lui per le parole della donna che dichiarava: "Mi ha detto tutto quello che ho fatto". [40] E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregarono di fermarsi con loro ed egli vi rimase due giorni. [41] Molti di più credettero per la sua parola [42] e dicevano alla donna: "Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo". [43] Trascorsi due giorni, partì di là per andare in Galilea. [44] Ma Gesù stesso aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella sua patria. [45] Quando però giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero con gioia, poiché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme durante la festa; anch'essi infatti erano andati alla festa.

(CDS 544) La testimonianza del fedele laico nasce da un dono di grazia, riconosciuto, coltivato e portato a maturazione [1142]. È questa la motivazione che rende significativo il suo impegno nel mondo e lo pone agli antipodi della mistica dell'azione, propria dell'umanesimo ateo, priva di fondamento ultimo e circoscritta in prospettive puramente temporali. L'orizzonte escatologico è la chiave che permette di comprendere correttamente le realtà umane: nella prospettiva dei beni definitivi, il fedele laico è in grado di impostare con autenticità la propria attività terrena. Il livello di vita e la maggiore produttività economica non sono gli unici indicatori validi per misurare la piena realizzazione dell'uomo in questa vita e valgono ancora meno se riferiti a quella futura: «L'uomo non è limitato al solo ordine temporale ma, vivendo nella storia umana, conserva integralmente la sua vocazione eterna» [1143].

Note: [1142] Cfr. Giovanni Paolo II, Esort. ap. Christifideles laici, 24: AAS 81 (1989) 433-435. [1143] Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 76: AAS 58 (1966) 1099.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.


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