Gv 5, 39-47

Gv 5, 39-47

(Caritas in Veritate 74b) La razionalità del fare tecnico centrato su se stesso si dimostra però irrazionale, perché comporta un rifiuto deciso del senso e del valore. Non a caso la chiusura alla trascendenza si scontra con la difficoltà a pensare come dal nulla sia scaturito l'essere e come dal caso sia nata l'intelligenza [153]. Di fronte a questi drammatici problemi, ragione e fede si aiutano a vicenda. Solo assieme salveranno l'uomo. Attratta dal puro fare tecnico, la ragione senza la fede è destinata a perdersi nell'illusione della propria onnipotenza. La fede senza la ragione, rischia l'estraniamento dalla vita concreta delle persone [154].

[153] Cfr Benedetto XVI, Discorso ai partecipanti al IV Convegno Ecclesiale Nazionale delle Chiesa che è in Italia (19 ottobre 2006): l.c., 465-477; Id., Omelia alla Santa Messa nell’“Islinger Feld” di Regensburg (12 settembre 2006): l.c., 252-256. [154] Cfr Congregazione per la Dottrina della Fede, Istruzione su alcune questioni di bioetica Dignitas personae, (8 settembre 2008): AAS 100 (2008), 858-887.

Partiti politici e referendum strumenti di partecipazione politica

(CDS 413) I partiti politici hanno il compito di favorire una partecipazione diffusa e l'accesso di tutti a pubbliche responsabilità. I partiti sono chiamati ad interpretare le aspirazioni della società civile orientandole al bene comune [846], offrendo ai cittadini la possibilità effettiva di concorrere alla formazione delle scelte politiche. I partiti devono essere democratici al loro interno, capaci di sintesi politica e di progettualità. Strumento di partecipazione politica è anche il referendum, in cui si realizza una forma diretta di accesso alle scelte politiche. L'istituto della rappresentanza non esclude, infatti, che i cittadini possano essere interpellati direttamente per le scelte di maggiore rilievo della vita sociale.

Note: [846] Cfr. Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 75: AAS 58 (1966) 1097-1099.


(Gv 5, 39-47) La salvezza offerta richiede libera adesione

[39] Voi scrutate le Scritture credendo di avere in esse la vita eterna; ebbene, sono proprio esse che mi rendono testimonianza. [40] Ma voi non volete venire a me per avere la vita. [41] Io non ricevo gloria dagli uomini. [42] Ma io vi conosco e so che non avete in voi l'amore di Dio. [43] Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel proprio nome, lo ricevereste. [44] E come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene da Dio solo? [45] Non crediate che sia io ad accusarvi davanti al Padre; c'è già chi vi accusa, Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza. [46] Se credeste infatti a Mosè, credereste anche a me; perché di me egli ha scritto. [47] Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?".

(CDS 39) La salvezza che Dio offre ai Suoi figli richiede la loro libera risposta e adesione. In ciò consiste la fede, attraverso la quale «l'uomo liberamente si abbandona tutto a Dio» [40], rispondendo all'Amore preveniente e sovrabbondante di Dio (cfr. 1 Gv 4,10) con l'amore concreto ai fratelli e con ferma speranza, «perché è fedele colui che ha promesso» (Eb 10,23). Il piano divino di salvezza, infatti, non colloca la creatura umana in uno stato di mera passività o di minorità nei confronti del suo Creatore, perché il rapporto con Dio, che Gesù Cristo ci manifesta e nel quale ci introduce gratuitamente per opera dello Spirito Santo, è un rapporto di figliolanza: lo stesso che Gesù vive nei confronti del Padre (cfr. Gv 15-17; Gal 4,6-7).

Note: [40] Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Dei Verbum, 5: AAS 58 (1966) 819.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.


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