Gv 6, 22-28

Gv 6, 22-28

(Caritas in Veritate 75c) Sul versante opposto, va facendosi strada una mens eutanasica, manifestazione non meno abusiva di dominio sulla vita, che in certe condizioni viene considerata non più degna di essere vissuta. Dietro questi scenari stanno posizioni culturali negatrici della dignità umana. Queste pratiche, a loro volta, sono destinate ad alimentare una concezione materiale e meccanicistica della vita umana. Chi potrà misurare gli effetti negativi di una simile mentalità sullo sviluppo? Come ci si potrà stupire dell'indifferenza per le situazioni umane di degrado, se l'indifferenza caratterizza perfino il nostro atteggiamento verso ciò che è umano e ciò che non lo è?

Cooperazione: risposta forte alle logiche di conflitti e concorrenza

(CDS 420) La cooperazione, anche nelle sue forme meno strutturate, si delinea come una delle risposte più forti alla logica del conflitto e della concorrenza senza limiti, che oggi appare prevalente. I rapporti che si instaurano in un clima cooperativo e solidale superano le divisioni ideologiche, spingendo alla ricerca di ciò che unisce al di là di quanto divide. Molte esperienze del volontariato costituiscono un ulteriore esempio di grande valore, che spinge a considerare la società civile come luogo ove è sempre possibile la ricomposizione di un'etica pubblica centrata sulla solidarietà, sulla collaborazione concreta, sul dialogo fraterno. Alle potenzialità che così si manifestano tutti sono chiamati a guardare con fiducia e a prestare la propria opera personale per il bene della comunità in generale e, in particolare, per quello dei più deboli e dei più bisognosi. È anche così che si afferma il principio della «soggettività della società» [856].

Note: [856] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 49: AAS 83 (1991) 855.


(Gv 6, 22-28) Procuratevi il cibo che dura per la vita eterna

[22] Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, notò che c'era una barca sola e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma soltanto i suoi discepoli erano partiti. [23] Altre barche erano giunte nel frattempo da Tiberìade, presso il luogo dove avevano mangiato il pane dopo che il Signore aveva reso grazie. [24] Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafarnao alla ricerca di Gesù. [25] Trovatolo di là dal mare, gli dissero: "Rabbì, quando sei venuto qua?". [26] Gesù rispose: "In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. [27] Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna, e che il Figlio dell'uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo". [28] Gli dissero allora: "Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?".

(CDS 465) Il Magistero sottolinea la responsabilità umana di preservare un ambiente integro e sano per tutti [977]: «L'umanità di oggi, se riuscirà a congiungere le nuove capacità scientifiche con una forte dimensione etica, sarà certamente in grado di promuovere l'ambiente come casa e come risorsa a favore dell'uomo e di tutti gli uomini, sarà in grado di eliminare i fattori d'inquinamento, di assicurare condizioni di igiene e di salute adeguate per piccoli gruppi come per vasti insediamenti umani. La tecnologia che inquina può anche disinquinare, la produzione che accumula può distribuire equamente, a condizione che prevalga l'etica del rispetto per la vita e la dignità dell'uomo, per i diritti delle generazioni umane presenti e di quelle che verranno» [978].

Note: [977] Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Sollicitudo rei socialis, 34: AAS 80 (1988) 559-560. [978] Giovanni Paolo II, Discorso ai partecipanti ad un Convegno su ambiente e salute (24 marzo 1997), 5: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XX, 1 (1997) 522.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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