Gv 6, 29-40

Gv 6, 29-40

(Caritas in Veritate 75d) Stupisce la selettività arbitraria di quanto oggi viene proposto come degno di rispetto. Pronti a scandalizzarsi per cose marginali, molti sembrano tollerare ingiustizie inaudite. Mentre i poveri del mondo bussano ancora alle porte dell'opulenza, il mondo ricco rischia di non sentire più quei colpi alla sua porta, per una coscienza ormai incapace di riconoscere l'umano. Dio svela l'uomo all'uomo; la ragione e la fede collaborano nel mostrargli il bene, solo che lo voglia vedere; la legge naturale, nella quale risplende la Ragione creatrice, indica la grandezza dell'uomo, ma anche la sua miseria quando egli disconosce il richiamo della verità morale.

Diritto: persone, comunità, libertà sociale e civile in campo religioso

(CDS 421) Il Concilio Vaticano II ha impegnato la Chiesa Cattolica nella promozione della libertà religiosa. La Dichiarazione «Dignitatis humanae» precisa nel sottotitolo che intende proclamare «il diritto della persona e delle comunità alla libertà sociale e civile in campo religioso». Affinché tale libertà voluta da Dio e iscritta nella natura umana possa esercitarsi, non deve essere ostacolata, dato che «la verità non si impone altrimenti che in forza della verità stessa» [857]. La dignità della persona e la natura stessa della ricerca di Dio esigono per tutti gli uomini l'immunità da ogni coercizione nel campo religioso [858]. La società e lo Stato non devono costringere una persona ad agire contro la sua coscienza, né impedirle di operare in conformità ad essa [859]. La libertà religiosa non è licenza morale di aderire all'errore, né un implicito diritto all'errore [860].

Note: [857] Concilio Vaticano II, Dich. Dignitatis humanae, 1: AAS 58 (1966) 929. [858] Dignitatis humanae, 2: AAS 58 (1966) 930-931; Catechismo della Chiesa Cattolica, 2106. [859] Dignitatis humanae, 3: AAS 58 (1966) 931-932. [860] Cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 2108.


(Gv 6, 29-40) Opera di Dio: credere in colui che ha mandato

[29] Gesù rispose: "Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato". [30] Allora gli dissero: "Quale segno dunque tu fai perché vediamo e possiamo crederti? Quale opera compi? [31] I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: Diede loro da mangiare un pane dal cielo". [32] Rispose loro Gesù: "In verità, in verità vi dico: non Mosè vi ha dato il pane dal cielo, ma il Padre mio vi dà il pane dal cielo, quello vero; [33] il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo". [34] Allora gli dissero: "Signore, dacci sempre questo pane". [35] Gesù rispose: "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete. [36] Vi ho detto però che voi mi avete visto e non credete. [37] Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, [38] perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. [39] E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell'ultimo giorno. [40] Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell'ultimo giorno".

(CDS 464) Una visione dell'uomo e delle cose slegata da ogni riferimento alla trascendenza ha portato a rifiutare il concetto di creazione e ad attribuire all'uomo e alla natura un'esistenza completamente autonoma. Il legame che unisce il mondo a Dio è stato così spezzato: tale rottura ha finito per disancorare dalla terra anche l'uomo e, più radicalmente, ha impoverito la sua stessa identità. L'essere umano si è ritrovato a pensarsi estraneo al contesto ambientale in cui vive. È ben chiara la conseguenza che ne discende: «è il rapporto che l'uomo ha con Dio a determinare il rapporto dell'uomo con i suoi simili e con il suo ambiente. Ecco perché la cultura cristiana ha sempre riconosciuto nelle creature che circondano l'uomo altrettanti doni di Dio da coltivare e custodire con senso di gratitudine verso il Creatore. In particolare, la spiritualità benedettina e francescana hanno testimoniato questa sorta di parentela dell'uomo con l'ambiente creaturale, alimentando in lui un atteggiamento di rispetto verso ogni realtà del mondo circostante» [975]. Va messa maggiormente in risalto la profonda connessione esistente tra ecologia ambientale ed «ecologia umana» [976].

Note: [975] Giovanni Paolo II, Discorso ai partecipanti ad un Convegno su ambiente e salute (24 marzo 1997), 4: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, XX, 1 (1997) 521. [976] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 38: AAS 83 (1991) 841.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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