Gv 12, 12-19

Gv 12, 12-19

(Caritas in Veritate 6c) Da una parte, la carità esige la giustizia: il riconoscimento e il rispetto dei legittimi diritti degli individui e dei popoli. Essa s'adopera per la costruzione della “città dell'uomo” secondo diritto e giustizia. Dall'altra, la carità supera la giustizia e la completa nella logica del dono e del perdono [3]. La “città dell'uomo” non è promossa solo da rapporti di diritti e di doveri, ma ancor più e ancor prima da relazioni di gratuità, di misericordia e di comunione. La carità manifesta sempre anche nelle relazioni umane l'amore di Dio, essa dà valore teologale e salvifico a ogni impegno di giustizia nel mondo.

[3] Cfr Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2002: AAS 94 (2002), 132-140.

Tecniche biologiche e biogenetiche: speranze, entusiasmi, allarmi

(CDS 472) Negli ultimi anni si è imposta con forza la questione dell'uso delle nuove biotecnologie per scopi legati all'agricoltura, alla zootecnia, alla medicina e alla protezione dell'ambiente. Le nuove possibilità offerte dalle attuali tecniche biologiche e biogenetiche suscitano, da una parte, speranze ed entusiasmi e, dall'altra, allarme e ostilità. Le applicazioni delle biotecnologie, la loro liceità dal punto di vista morale, le loro conseguenze per la salute dell'uomo, il loro impatto sull'ambiente e sull'economia, formano oggetto di studio approfondito e di vivace dibattito. Si tratta di questioni controverse che coinvolgono scienziati e ricercatori, politici e legislatori, economisti ed ambientalisti, produttori e consumatori. I cristiani non sono indifferenti a queste problematiche, coscienti dell'importanza dei valori in gioco [1001].

Note: [1001] Cfr. Pontificia Academia Pro Vita, Biotecnologie animali e vegetali. Nuove frontiere e nuove responsabilità, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1999.


(Gv 12, 12-19) Gesù viene nel nome del Signore

[12] Il giorno seguente, la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, [13] prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele! [14] Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: [15] Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto sopra un puledro d'asina. [16] Sul momento i suoi discepoli non compresero queste cose; ma quando Gesù fu glorificato, si ricordarono che questo era stato scritto di lui e questo gli avevano fatto. [17] Intanto la gente che era stata con lui quando chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro e lo risuscitò dai morti, gli rendeva testimonianza. [18] Anche per questo la folla gli andò incontro, perché aveva udito che aveva compiuto quel segno. [19] I farisei allora dissero tra di loro: "Vedete che non concludete nulla? Ecco che il mondo gli è andato dietro!".

(CDS 30) La testimonianza del Nuovo Testamento, con lo stupore sempre nuovo di chi è stato folgorato dall'inesprimibile amore di Dio (cfr. Rm 8,26), coglie nella luce della rivelazione piena dell'Amore trinitario offerta dalla Pasqua di Gesù Cristo, il significato ultimo dell'Incarnazione del Figlio e della Sua missione tra gli uomini. Scrive san Paolo: «Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi? Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi, come non ci donerà ogni cosa insieme con lui?» (Rm 8,31-32). Un linguaggio simile usa anche san Giovanni: «In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati» (1 Gv 4,10).

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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