Gv 6, 41-51

Gv 6, 41-51

(Caritas in Veritate 76a) Uno degli aspetti del moderno spirito tecnicistico è riscontrabile nella propensione a considerare i problemi e i moti legati alla vita interiore soltanto da un punto di vista psicologico, fino al riduzionismo neurologico. L'interiorità dell'uomo viene così svuotata e la consapevolezza della consistenza ontologica dell'anima umana, con le profondità che i Santi hanno saputo scandagliare, progressivamente si perde.

Diritto alla libertà religiosa sancito come diritto civile

(CDS 422) La libertà di coscienza e di religione «riguarda l'uomo individualmente e socialmente» [861]: il diritto alla libertà religiosa deve essere riconosciuto nell'ordinamento giuridico e sancito come diritto civile [862], tuttavia non è di per sé un diritto illimitato. I giusti limiti all'esercizio della libertà religiosa devono essere determinati per ogni situazione sociale con la prudenza politica, secondo le esigenze del bene comune, e ratificati dall'autorità civile mediante norme giuridiche conformi all'ordine morale oggettivo: tali norme sono richieste «dall'efficace tutela dei diritti di tutti i cittadini e della loro pacifica coesistenza, da una sufficiente cura di quella onesta pace pubblica che è ordinata convivenza nella vera giustizia, e dalla doverosa custodia della pubblica moralità» [863].

Note: [861] Catechismo della Chiesa Cattolica, 2105. [862] Cfr. Concilio Vaticano II, Dich. Dignitatis humanae, 2: AAS 58 (1966) 930- 931; Catechismo della Chiesa Cattolica, 2108. [863] Dignitatis humanae, 7: AAS 58 (1966) 935; cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 2109.


(Gv 6, 41-51) Tutti saranno ammaestrati da Dio

[41] Intanto i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: "Io sono il pane disceso dal cielo". [42] E dicevano: "Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui conosciamo il padre e la madre. Come può dunque dire: Sono disceso dal cielo?". [43] Gesù rispose: "Non mormorate tra di voi. [44] Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. [45] Sta scritto nei profeti: E tutti saranno ammaestrati da Dio. Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me. [46] Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. [47] In verità, in verità vi dico: chi crede ha la vita eterna. [48] Io sono il pane della vita. [49] I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; [50] questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. [51] Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo".

(CDS 460) L'uomo, dunque, non deve dimenticare che «la sua capacità di trasformare e, in un certo senso, di creare il mondo col proprio lavoro ... si svolge sempre sulla base della prima originaria donazione delle cose da parte di Dio» [965]. Egli non deve «disporre arbitrariamente della terra, assoggettandola senza riserve alla sua volontà, come se essa non avesse una propria forma ed una destinazione anteriore datale da Dio, che l'uomo può, sì, sviluppare, ma non deve tradire» [966]. Quando si comporta in questo modo, «invece di svolgere il suo ruolo di collaboratore di Dio nell'opera della creazione, l'uomo si sostituisce a Dio e così finisce col provocare la ribellione della natura, piuttosto tiranneggiata che governata da lui» [967]. Se l'uomo interviene sulla natura senza abusarne e senza danneggiarla, si può dire che «interviene non per modificare la natura ma per aiutarla a svilupparsi secondo la sua essenza, quella della creazione, quella voluta da Dio. Lavorando in questo campo, evidentemente delicato, il ricercatore aderisce al disegno di Dio. Dio ha voluto che l'uomo fosse il re della creazione» [968]. In fondo, è Dio stesso che offre all'uomo l'onore di cooperare con tutte le forze dell'intelligenza all'opera della creazione.

Note: [965] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 37: AAS 83 (1991) 840. [966] Centesimus annus, 37: AAS 83 (1991) 840. [967] Centesimus annus, 37: AAS 83 (1991) 840. [968] Giovanni Paolo II, Discorso alla 35ª Assemblea generale dell'Associazione Medica Mondiale (29 ottobre 1983), 6: AAS 76 (1984) 394.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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