Gv 7, 25-32

Gv 7, 25-32

(Caritas in Veritate 77b) In ogni conoscenza e in ogni atto d'amore l'anima dell'uomo sperimenta un «di più» che assomiglia molto a un dono ricevuto, ad un'altezza a cui ci sentiamo elevati. Anche lo sviluppo dell'uomo e dei popoli si colloca a una simile altezza, se consideriamo la dimensione spirituale che deve connotare necessariamente tale sviluppo perché possa essere autentico. Esso richiede occhi nuovi e un cuore nuovo, in grado di superare la visione materialistica degli avvenimenti umani e di intravedere nello sviluppo un “oltre” che la tecnica non può dare. Su questa via sarà possibile perseguire quello sviluppo umano integrale che ha il suo criterio orientatore nella forza propulsiva della carità nella verità.

(CDS 437) Il rispetto universale dei principi che ispirano un «ordinamento giuridico in armonia con l'ordine morale» [896] è una condizione necessaria per la stabilità della vita internazionale. La ricerca di una simile stabilità ha favorito la graduale elaborazione di un diritto delle genti [897] («ius gentium»), che può essere considerato come «l'antenato del diritto internazionale» [898]. La riflessione giuridica e teologica, ancorata al diritto naturale, ha formulato «principi universali che sono anteriori e superiori al diritto interno degli Stati» [899], come l'unità del genere umano, l'uguaglianza in dignità di ogni popolo, il rifiuto della guerra per superare le contese, l'obbligazione di cooperare per il bene comune, l'esigenza di tenere fede agli impegni sottoscritti («pacta sunt servanda»). Quest'ultimo principio va particolarmente sottolineato per evitare «la tentazione di fare appello al diritto della forza piuttosto che alla forza del diritto» [900].

Note: [896] Giovanni XXIII, Lett. enc. Pacem in terris: AAS 55 (1963) 277. [897] Cfr. Pio XII, Lett. enc. Summi Pontificatus: AAS 31 (1939) 438-439; Id., Radiomessaggio natalizio (24 dicembre 1941): AAS 34 (1942) 16-17; Giovanni XXIII, Lett. enc. Pacem in terris: AAS 55 (1963) 290-292. [898] Giovanni Paolo II, Discorso al Corpo Diplomatico (12 gennaio 1991), 8: L'Osservatore Romano, 13 gennaio 1991, p. 5. [899] Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2004, 5: AAS 96 (2004) 116. [900] Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2004, 5: AAS 96 (2004) 117; cfr. anche Id., Messaggio al Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense (21 marzo 2002), 6: L'Osservatore Romano, 22 marzo 2002, p. 6.


(Gv 7, 25-32) Intangibile dignità della persona umana

[25] Intanto alcuni di Gerusalemme dicevano: "Non è costui quello che cercano di uccidere? [26] Ecco, egli parla liberamente, e non gli dicono niente. Che forse i capi abbiano riconosciuto davvero che egli è il Cristo? [27] Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia". [28] Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: "Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure io non sono venuto da me e chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. [29] Io però lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato". [30] Allora cercarono di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettergli le mani addosso, perché non era ancora giunta la sua ora. [31] Molti della folla invece credettero in lui, e dicevano: "Il Cristo, quando verrà, potrà fare segni più grandi di quelli che ha fatto costui?". [32] I farisei intanto udirono che la gente sussurrava queste cose di lui e perciò i sommi sacerdoti e i farisei mandarono delle guardie per arrestarlo.

(CDS 107) L'uomo, colto nella sua concretezza storica, rappresenta il cuore e l'anima dell'insegnamento sociale cattolico [202]. Tutta la dottrina sociale si svolge, infatti, a partire dal principio che afferma l'intangibile dignità della persona umana [203]. Mediante le molteplici espressioni di questa consapevolezza, la Chiesa ha inteso anzitutto tutelare la dignità umana di fronte ad ogni tentativo di riproporne immagini riduttive e distorte; essa ne ha, inoltre, più volte denunciato le molte violazioni. La storia attesta che dalla trama delle relazioni sociali emergono alcune tra le più ampie possibilità di elevazione dell'uomo, ma vi si annidano anche i più esecrabili misconoscimenti della sua dignità.

Note: [202] Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 11: AAS 83 (1991) 807. [203] Cfr. Giovanni XXIII, Lett. enc. Mater et magistra: AAS 53 (1961) 453, 459.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.


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