Gv 19, 31-42

Gv 19, 31-42

(Caritas in Veritate 15c) (CV 15c) L'Esortazione apostolica Evangelii nuntiandi, per parte sua, ha un rapporto molto intenso con lo sviluppo, in quanto «l'evangelizzazione — scriveva Paolo VI — non sarebbe completa se non tenesse conto del reciproco appello, che si fanno continuamente il Vangelo e la vita concreta, personale e sociale, dell'uomo» [30]. «Tra evangelizzazione e promozione umana — sviluppo, liberazione — ci sono infatti dei legami profondi» [31]: partendo da questa consapevolezza, Paolo VI poneva in modo chiaro il rapporto tra l'annuncio di Cristo e la promozione della persona nella società.

[30] N. 29: AAS 68 (1976), 25. [31] Ibid., 31: l.c., 26.

Giornate Mondiali della Pace costruire un mondo di pace

(CDS 520) Le Giornate Mondiali della Pace sono celebrazioni di particolare intensità per la preghiera di invocazione della pace e per l'impegno di costruire un mondo di pace. Il Papa Paolo VI le istituì allo scopo di «dedicare ai pensieri ed ai propositi della pace una particolare celebrazione nel primo giorno dell'anno civile» [1103]. I Messaggi pontifici per tale annuale occasione costituiscono una ricca fonte di aggiornamento e di sviluppo della dottrina sociale e mostrano la costante azione pastorale della Chiesa in favore della pace: «La Pace si afferma solo con la pace, quella non disgiunta dai doveri della giustizia, ma alimentata dal sacrificio proprio, dalla clemenza, dalla misericordia, dalla carità» [1104].

Note: [1103] Paolo VI, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 1968: AAS 59 (1967) 1100. [1104] Paolo VI, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 1976: AAS 67 (1975) 671.


(Gv 19, 31-42) Un soldato gli colpì il fianco con la lancia

[31] Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. [32] Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui. [33] Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, [34] ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua. [35] Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. [36] Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. [37] E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto. [38] Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. [39] Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di àloe di circa cento libbre. [40] Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i Giudei.[41] Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. [42] Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino.

(CDS 122) La realtà nuova che Gesù Cristo dona non s'innesta nella natura umana, non le si aggiunge dall'esterno: è invece quella realtà di comunione con il Dio trinitario verso la quale gli uomini sono da sempre orientati nel profondo del loro essere, grazie alla loro creaturale similitudine con Dio; ma si tratta anche di una realtà che essi non possono raggiungere con le loro sole forze. Mediante lo Spirito di Gesù Cristo, Figlio incarnato di Dio, nel quale tale realtà di comunione è già realizzata in modo singolare, gli uomini vengono accolti come figli di Dio (cfr. Rm 8,14-17; Gal 4,4-7). Per mezzo di Cristo, partecipiamo alla natura di Dio, che ci dona infinitamente di più «di quanto possiamo domandare o pensare» (Ef 3,20). Ciò che gli uomini hanno già ricevuto non è che un pegno o una «caparra» (2 Cor 1,22; Ef 1,14) di ciò che otterranno completamente soltanto davanti a Dio, visto «a faccia a faccia» (1 Cor 13,12), ossia una caparra della vita eterna: «Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo» (Gv 17,3).

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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