Gv 19, 8-16

Gv 19, 8-16

(Caritas in Veritate 14c) L'idea di un mondo senza sviluppo esprime sfiducia nell'uomo e in Dio. È, quindi, un grave errore disprezzare le capacità umane di controllare le distorsioni dello sviluppo o addirittura ignorare che l'uomo è costitutivamente proteso verso l'«essere di più». Assolutizzare ideologicamente il progresso tecnico oppure vagheggiare l'utopia di un'umanità tornata all'originario stato di natura sono due modi opposti per separare il progresso dalla sua valutazione morale e, quindi, dalla nostra responsabilità.

Il terrorismo va condannato nel modo più assoluto

(CDS 514a) Il terrorismo va condannato nel modo più assoluto. Esso manifesta un disprezzo totale della vita umana e nessuna motivazione può giustificarlo, in quanto l'uomo è sempre fine e mai mezzo. Gli atti di terrorismo colpiscono profondamente la dignità umana e costituiscono un'offesa all'intera umanità: «Esiste perciò un diritto a difendersi dal terrorismo» [1081]. Tale diritto non può tuttavia essere esercitato nel vuoto di regole morali e giuridiche, poiché la lotta contro i terroristi va condotta nel rispetto dei diritti dell'uomo e dei principi di uno Stato di diritto [1082]. L'identificazione dei colpevoli va debitamente provata, perché la responsabilità penale è sempre personale e quindi non può essere estesa alle religioni, alle Nazioni, alle etnie, alle quali i terroristi appartengono.

Note: [1081] Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2002, 5: AAS 94 (2002) 134. [1082] Cfr. Giovanni Paolo II, Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace 2004, 8: AAS 96 (2004) 119.


(Gv 19, 8-16) Se liberi costui, non sei amico di Cesare

[8] All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura [9] ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù: "Di dove sei?". Ma Gesù non gli diede risposta. [10] Gli disse allora Pilato: "Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?". [11] Rispose Gesù: "Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande". [12] Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: "Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare". [13] Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. [14] Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: "Ecco il vostro re!". [15] Ma quelli gridarono: "Via, via, crocifiggilo!". Disse loro Pilato: "Metterò in croce il vostro re?". Risposero i sommi sacerdoti: "Non abbiamo altro re all'infuori di Cesare". [16] Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.

(CDS 397) L'autorità deve riconoscere, rispettare e promuovere i valori umani e morali essenziali. Essi sono innati, «scaturiscono dalla verità stessa dell'essere umano ed esprimono e tutelano la dignità della persona: valori, pertanto, che nessun individuo, nessuna maggioranza e nessuno Stato potranno mai creare, modificare o distruggere» [812]. Essi non trovano fondamento in provvisorie e mutevoli «maggioranze» di opinione, ma devono essere semplicemente riconosciuti, rispettati e promossi come elementi di una legge morale obiettiva, legge naturale iscritta nel cuore dell'uomo (cfr. Rm 2,15), e punto di riferimento normativo della stessa legge civile [813]. Quando, per un tragico oscuramento della coscienza collettiva, lo scetticismo giungesse a porre in dubbio persino i principi fondamentali della legge morale [814], lo stesso ordinamento statale sarebbe scosso nelle sue fondamenta, riducendosi a un puro meccanismo di regolazione pragmatica dei diversi e contrapposti interessi [815].

Note: [812] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Evangelium vitae, 71: AAS 87 (1995) 483. [813] Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Evangelium vitae, 70: AAS 87 (1995) 481-483; Giovanni XXIII, Lett. enc. Pacem in terris: AAS 55 (1963) 258-259. 279-280. [814] Cfr. Pio XII, Lett. enc. Summi Pontificatus: AAS 31 (1939) 423. [815] Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Evangelium vitae, 70: AAS 87 (1995) 481-483; Id., Lett. enc. Veritatis splendor, 97 e 99: AAS 85 (1993) 1209-1211; Congregazione per la Dottrina della Fede, Nota Dottrinale circa alcune questioni riguardanti l'impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica (24 novembre 2002), 5-6, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2002, pp. 11-14.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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