Gv 20, 1-10

Giovanni 20

Gv 20, 1-10

(Caritas in Veritate 15d) La testimonianza della carità di Cristo attraverso opere di giustizia, pace e sviluppo fa parte della evangelizzazione, perché a Gesù Cristo, che ci ama, sta a cuore tutto l'uomo. Su questi importanti insegnamenti si fonda l'aspetto missionario [32] della dottrina sociale della Chiesa come elemento essenziale di evangelizzazione [33]. La dottrina sociale della Chiesa è annuncio e testimonianza di fede. È strumento e luogo imprescindibile di educazione ad essa.

[32] Cfr Giovanni Paolo II, Sollicitudo rei socialis, 41: l.c., 570-572. [33] Cfr ibid.; Id. Centesimus annus, 5.54: l.c. 799. 859-860.

Dottrina sociale e sviluppo della pastorale sociale

(CDS 524) Il riferimento essenziale alla dottrina sociale decide della natura, dell'impostazione, dell'articolazione e degli sviluppi della pastorale sociale. Essa è espressione del ministero di evangelizzazione sociale, teso a illuminare, stimolare e assistere l'integrale promozione dell'uomo mediante la prassi della liberazione cristiana, nella sua prospettiva terrena e trascendente. La Chiesa vive ed opera nella storia, interagendo con la società e la cultura del proprio tempo, per adempiere la sua missione di comunicare a tutti gli uomini la novità dell'annuncio cristiano, nella concretezza delle loro difficoltà, lotte e sfide, così che la fede li illumini a comprenderle nella verità che «aprirsi all'amore di Cristo è la vera liberazione» [1114]. La pastorale sociale è l'espressione viva e concreta di una Chiesa pienamente consapevole della propria missione evangelizzatrice delle realtà sociali, economiche, culturali e politiche del mondo.

Note: [1114] Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio, 11: AAS 83 (1991) 259.


(Gv 20, 1-10) Vide e credette

[1] Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. [2] Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: "Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!". [3] Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. [4] Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. [5] Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. [6] Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, [7] e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. [8] Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. [9] Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. [10] I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa.

(CDS 383) La Chiesa annuncia che Cristo, vincitore della morte, regna sull'universo che Egli stesso ha riscattato. Il Suo regno si estende anche nel tempo presente e finirà soltanto quando tutto sarà consegnato al Padre e la storia umana si compirà con il giudizio finale (cfr. 1 Cor 15,20-28). Cristo svela all'autorità umana, sempre tentata dal dominio, il suo significato autentico e compiuto di servizio. Dio è Padre unico e Cristo unico maestro per tutti gli uomini, che sono fratelli. La sovranità appartiene a Dio. Il Signore, tuttavia, «non ha voluto riservare solo a sé l'esercizio di tutti i poteri. Egli assegna ad ogni creatura le funzioni che essa è in grado di esercitare, secondo le capacità proprie della sua natura. Questo modo di governare deve essere imitato nella vita sociale. Il comportamento di Dio nel governo del mondo, che testimonia un profondissimo rispetto per la libertà umana, dovrebbe ispirare la saggezza di coloro che governano le comunità umane. Costoro devono comportarsi come ministri della provvidenza divina» [773]. Il messaggio biblico ispira incessantemente il pensiero cristiano sul potere politico, ricordando che esso scaturisce da Dio ed è parte integrante dell'ordine da Lui creato. Tale ordine è percepito dalle coscienze e si realizza, nella vita sociale, mediante la verità, la giustizia, la libertà e la solidarietà che procurano la pace [774].

Note: [773] Catechismo della Chiesa Cattolica, 1884. [774] Cfr. Giovanni XXIII, Lett. enc. Pacem in terris: AAS 55 (1963) 266-267. 281-291. 301-302; Giovanni Paolo II, Lett. enc. Sollicitudo rei socialis, 39: AAS 80 (1988) 566-568.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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