Gv 20, 19-23

Gv 20, 19-23

(Caritas in Veritate 16b) Dire che lo sviluppo è vocazione equivale a riconoscere, da una parte, che esso nasce da un appello trascendente e, dall'altra, che è incapace di darsi da sé il proprio significato ultimo. Non senza motivo la parola «vocazione» ricorre anche in un altro passo dell'Enciclica, ove si afferma: «Non vi è dunque umanesimo vero se non aperto verso l'Assoluto, nel riconoscimento d'una vocazione, che offre l'idea vera della vita umana» [37]. Questa visione dello sviluppo è il cuore della Populorum progressio e motiva tutte le riflessioni di Paolo VI sulla libertà, sulla verità e sulla carità nello sviluppo. È anche la ragione principale per cui quell'Enciclica è ancora attuale ai nostri giorni.

[37] Ibid., 42: l.c., 278.

Dottrina sociale. dialogo tra i credenti delle religioni del mondo

(CDS 537) La dottrina sociale si caratterizza anche per un costante appello al dialogo tra tutti i credenti delle religioni del mondo, affinché sappiano condividere la ricerca delle forme più opportune di collaborazione: le religioni hanno un ruolo importante per il conseguimento della pace, che dipende dal comune impegno per lo sviluppo integrale dell'uomo [1134]. Nello spirito degli Incontri di preghiera che si sono tenuti ad Assisi [1135], la Chiesa continua a invitare i credenti delle altre religioni al dialogo e a favorire, in ogni luogo, un'efficace testimonianza dei valori comuni a tutta la famiglia umana.

Note: [1134] Cfr. Giovanni Paolo II, Lett. enc. Sollicitudo rei socialis, 32: AAS 80 (1988) 556-557. [1135] 27 ottobre 1986; 24 gennaio 2002.


(Gv 20, 19-23) Come il Padre ha mandato me, mando voi

[19] La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". [20] Detto questo, mostrò loro le mani e il costato. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. [21] Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi". [26] Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". [22] Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: "Ricevete lo Spirito Santo; [23] a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi".

(CDS 544) La testimonianza del fedele laico nasce da un dono di grazia, riconosciuto, coltivato e portato a maturazione [1142]. È questa la motivazione che rende significativo il suo impegno nel mondo e lo pone agli antipodi della mistica dell'azione, propria dell'umanesimo ateo, priva di fondamento ultimo e circoscritta in prospettive puramente temporali. L'orizzonte escatologico è la chiave che permette di comprendere correttamente le realtà umane: nella prospettiva dei beni definitivi, il fedele laico è in grado di impostare con autenticità la propria attività terrena. Il livello di vita e la maggiore produttività economica non sono gli unici indicatori validi per misurare la piena realizzazione dell'uomo in questa vita e valgono ancora meno se riferiti a quella futura: «L'uomo non è limitato al solo ordine temporale ma, vivendo nella storia umana, conserva integralmente la sua vocazione eterna» [1143].

Note: [1142] Cfr. Giovanni Paolo II, Esort. ap. Christifideles laici, 24: AAS 81 (1989) 433-435. [1143] Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 76: AAS 58 (1966) 1099.

Sigle e Abbreviazioni: CDS: Pontificio Consiglio della giustizia e della pace, “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa” LEV, 2004. DSC: Dottrina Sociale della Chiesa. CV: Benedetto XVI, Lettera Enciclica “Caritas in Veritate”, 29. 6. 2009.

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