Gaudium et spes n. 10 e commento CCC
10. Gli interrogativi più profondi del genere umano.
Nel Signore: chiave, centro e fine di tutta la storia umana.
[n. 10d] Ecco: la Chiesa crede che Cristo, per tutti
morto e risorto (5), dà sempre all'uomo, mediante il suo Spirito, luce e forza
per rispondere alla sua altissima vocazione; né è dato in terra un altro Nome
agli uomini, mediante il quale possono essere salvati (6). Essa crede anche di
trovare nel suo Signore e Maestro la chiave, il centro e il fine di tutta la
storia umana. Inoltre la Chiesa afferma che al di là di tutto ciò che muta
stanno realtà immutabili; esse trovano il loro ultimo fondamento in Cristo, che
è sempre lo stesso: ieri, oggi e nei secoli (7). Così nella luce di Cristo,
immagine del Dio invisibile, primogenito di tutte le creature (8) il Concilio
intende rivolgersi a tutti per illustrare il mistero dell'uomo e per cooperare
nella ricerca di una soluzione ai principali problemi del nostro tempo.
Note: (5)
Cf. 2 Cor 5,15. (6) Cf. At 4,12. (7) Cf. Eb 13,8. (8) Cf. Col 1,15.
(CCC 423) Noi crediamo e
professiamo che Gesù di Nazaret, nato ebreo da una figlia d'Israele, a
Betlemme, al tempo del re Erode il Grande e dell'imperatore Cesare Augusto, di
mestiere carpentiere, morto crocifisso a Gerusalemme, sotto il procuratore
Ponzio Pilato, mentre regnava l'imperatore Tiberio, è il Figlio eterno di Dio
fatto uomo, il quale è “venuto da Dio” (Gv 13,3), “disceso dal cielo” (Gv 3,13;
6,33), “venuto nella carne” (1Gv 4,2); infatti “il Verbo si fece carne e venne
ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di
unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità [...] Dalla sua pienezza noi
tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia” (Gv 1,14; 1,16). (CCC 424) Mossi
dalla grazia dello Spirito Santo e attirati dal Padre, noi, riguardo a Gesù,
crediamo e confessiamo: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente” (Mt
16,16). Sulla roccia di questa fede, confessata da san Pietro, Cristo ha fondato
la sua Chiesa [Mt 16,18; San Leone Magno, Sermo
, 4, 3: PL 54, 151; Sermo 51, 1:
PL 54, 309; Sermo 62, 2: PL 54,
350-351; Sermo 83, 3: PL 54, 432].