Gaudium et spes n. 12 e commento CCC
Capitolo I
La dignità della persona umana
12. L'uomo a immagine di Dio.
Vera condizione dell'uomo: miserie, dignità, vocazione
[n. 12a] Credenti e non credenti sono generalmente
d'accordo nel ritenere che tutto quanto esiste sulla terra deve essere riferito
all'uomo, come a suo centro e a suo vertice. Ma che cos'è l'uomo? Molte
opinioni egli ha espresso ed esprime sul proprio conto, opinioni varie ed anche
contrarie, secondo le quali spesso o si esalta così da fare di sé una regola
assoluta, o si abbassa fino alla disperazione, finendo in tal modo nel dubbio e
nell'angoscia. Queste difficoltà la Chiesa le sente profondamente e ad esse può
dare una risposta che le viene dall'insegnamento della divina Rivelazione,
risposta che descrive la vera condizione dell'uomo, dà una ragione delle sue
miserie, ma in cui possono al tempo stesso essere giustamente riconosciute la
sua dignità e vocazione.
(CCC 355) “Dio creò l'uomo a sua
immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò” (Gen 1,27).
L'uomo, nella creazione, occupa un posto unico: egli è “a immagine di Dio” (I);
nella sua natura unisce il mondo spirituale e il mondo materiale (II); è creato
“maschio e femmina” (III); Dio l'ha stabilito nella sua amicizia (IV). (CCC 356)
Di tutte le creature visibili, soltanto l'uomo è “capace di conoscere e di
amare il proprio Creatore” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 12]; “è la sola creatura che Dio abbia voluto per
se stessa” [Ibid., 24]; soltanto l'uomo è chiamato a condividere, nella
conoscenza e nell'amore, la vita di Dio. A questo fine è stato creato ed è
questa la ragione fondamentale della sua dignità. “Quale fu la ragione che tu
ponessi l'uomo in tanta dignità? Certo l'amore inestimabile con il quale hai
guardato in te medesimo la tua creatura e ti sei innamorato di lei; per amore
infatti tu l'hai creata, per amore tu le hai dato un essere capace di gustare
il tuo Bene eterno” [Santa Caterina da Siena, Il dialogo della Divina provvidenza, 13].