Gaudium et spes n. 12 e commento CCC



12. L'uomo ad immagine di Dio.

L'uomo per sua intima natura è un essere sociale

[n. 12c] Ma Dio non creò l'uomo lasciandolo solo: fin da principio « uomo e donna li creò » (Gen1,27) e la loro unione costituisce la prima forma di comunione di persone. L'uomo, infatti, per sua intima natura è un essere sociale, e senza i rapporti con gli altri non può vivere né esplicare le sue doti. Perciò Iddio, ancora come si legge nella Bibbia, vide « tutte quante le cose che aveva fatte, ed erano buone assai» (Gen1,31).
(CCC 369) L'uomo e la donna sono creati, cioè sono voluti da Dio: in una perfetta uguaglianza per un verso, in quanto persone umane, e, per l'altro verso, nel loro rispettivo essere di maschio e di femmina. “Essere uomo”, “essere donna” è una realtà buona e voluta da Dio: l'uomo e la donna hanno una insopprimibile dignità, che viene loro direttamente da Dio, loro Creatore [Gen 2,7.22]. L'uomo e la donna sono, con una identica dignità, “a immagine di Dio”. Nel loro “essere-uomo” ed “essere-donna”, riflettono la sapienza e la bontà del Creatore. (CCC 370) Dio non è a immagine dell'uomo. Egli non è né uomo né donna. Dio è puro spirito, e in lui, perciò, non c'è spazio per le differenze di sesso. Ma le “perfezioni” dell'uomo e della donna riflettono qualche cosa dell'infinita perfezione di Dio: quelle di una madre [Is 49,14-15; 66,13; Sal 131,2-3] e quelle di un padre e di uno sposo [Os 11,1-4; Ger 3,4-19]. (CCC 371) Creati insieme, l'uomo e la donna sono voluti da Dio l'uno per l'altro. La Parola di Dio ce lo lascia capire attraverso diversi passi del testo sacro. “Non è bene che l'uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile” (Gen 2,18). Nessuno degli animali può essere questo “pari” dell'uomo [Gen 2,19-20]. La donna che Dio “plasma” con la costola tolta all'uomo e che conduce all'uomo, strappa all'uomo un grido d'ammirazione, un'esclamazione d'amore e di comunione: “Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa” (Gen 2,23). L'uomo scopre la donna come un altro “io”, della stessa umanità.

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