Gaudium et spes n. 7 e commento CCC



n. 7 - Mutamenti psicologici, morali e religiosi.

Un’adesione sempre più personale e attiva alla fede

[GS 7b] Anche la vita religiosa, infine, è sotto l'influsso delle nuove situazioni. Da un lato, un più acuto senso critico la purifica da ogni concezione magica nel mondo e dalle sopravvivenze superstiziose ed esige un’adesione sempre più personale e attiva alla fede; numerosi sono perciò coloro che giungono a un più vivo senso di Dio.
(CCC 2093) La fede nell'amore di Dio abbraccia l'appello e l'obbligo di rispondere alla carità divina con un amore sincero. Il primo comandamento ci ordina di amare Dio al di sopra di tutto (Dt 6,4-5), e tutte le creature per lui e a causa di lui. (CCC 150) La fede è innanzi tutto una adesione personale dell'uomo a Dio; al tempo stesso ed inseparabilmente, è l'assenso libero a tutta la verità che Dio ha rivelato. In quanto adesione personale a Dio e assenso alla verità da Lui rivelata, la fede cristiana differisce dalla fede in una persona umana. È bene e giusto affidarsi completamente a Dio e credere assolutamente a ciò che Egli dice. Sarebbe vano e fallace riporre una simile fede in una creatura [Ger 17,5-6; Sal 40,5; 146,3-4]. (CCC 2095) Le virtù teologali della fede, della speranza e della carità informano e vivificano le virtù morali. Così la carità ci porta a rendere a Dio ciò che in tutta giustizia gli dobbiamo in quanto creature. La virtù della religione ci dispone a tale atteggiamento. (CCC 2096) Della virtù della religione, l'adorazione è l'atto principale. Adorare Dio, è riconoscerlo come Dio, come Creatore e Salvatore, Signore e Padrone di tutto ciò che esiste, Amore infinito e misericordioso. “Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai” (Lc 4,8), dice Gesù, citando il Deuteronomio (Dt 6,13).

Post più popolari